Un momento non felice per la Reggina, che dopo aver festeggiato la salvezza si trova a dover fare i conti con il futuro, più che mai incerto dopo che patron Luca Gallo è sottoposto a regime di arresti domiciliari: questa mattina, come si legge su icalabresi.it, i finanzieri hanno arrestato l’imprenditore romano con l’accusa è di auto-riciclaggio e omesso versamento di imposte, sequestrando poi beni e quote sociali per un valore di 11,5 milioni di euro di 17 società riconducibili al patron amaranto (da precisare che la Reggina non rientra tra queste).

"Secondo la Procura della Capitale, titolare delle indagini - si legge sul sito prima citato -, Gallo avrebbe usato le società del gruppo “M&G” per creare un articolato sistema di appalti fittizi e autofinanziando la propria attività d’impresa non versando le imposte relativa a Iva, ritenute e contributi ai lavoratori dipendenti (sono 1700 quelli che risulterebbero nella galassia del gruppo di Gallo). Gli inquirenti sospettano inoltre che Gallo possa aver utilizzato parte del denaro al centro dell’indagine nella scalata che lo portò alla guida della società amaranto".

Queste le parole dell’amministratore giudiziario appena nominato dal Tribunale, Katiuscia Perna: "Mi sento di poter dire ai tifosi della Reggina che possono stare tranquilli e che verranno poste in essere tutte le attività opportune per salvaguardare il futuro del parco calciatori, della società Reggina Calcio e del “capitale umano” che la Reggina rappresenta per Reggio e per i suoi tifosi".

Sezione: Altre news / Data: Gio 05 maggio 2022 alle 18:23
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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