Non è facile ripartire a 41 anni già compiuti. Non è facile ripartire con un ruolo secondario quando per anni sei stati il numero uno al mondo nel tuo ruolo. Quando sei una leggenda vivente e in molti già adesso ti riconoscono come il miglior portiere italiano di sempre. Questa estate, Gianluigi Buffon ripartirà dalla Juventus con la certezza che spesso, quasi sempre, si accomoderà in panchina. Sarà il vice di Szczesny con gerarchie già delineate in partenza. 

Una scelta non semplice né scontata, una scelta di grande umiltà. Che in questo caso fa rima con necessità perché continuare in club di alto livello vuole dire fare i conti col fatto che gli anni scorrono per tutti, che essere titolari in un club che punta a vincere la Champions non è più possibile. Che il PSG era, in questo senso, l'ultima possibilità e che Tuchel per la prossima stagione aveva fatto la sua scelta già durante la scorsa Ligue 1. 

Umiltà, necessità, ma anche ossessione. Perché la verità è che Buffon, una volta appesi i guantoni al chiodo, potrà decidere di fare qualsiasi cosa. Alla Juventus, come promesso un anno fa da Agnelli. Ma anche alla FIGC al CONI o altrove. Buffon però continua a pensare da calciatore, continua a sognare quella Champions che negli anni s'è tramutata in ossessione e che spera ancora di portare a casa: la vuole a tutti i costi, ci proverà fino alla fine. Anche senza avere più un ruolo da protagonista.

Sezione: Calciomercato / Data: Gio 27 giugno 2019 alle 10:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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