(di Fabio Tarantino) - Il Covid-19 fa paura ma spaventa meno rispetto a un mese fa: "Fino a una settimana fa sentivo almeno due ambulanze al giorno, adesso non c'è più traccia delle sirene". La testimonianza di Alessandro Renica da Verona è preziosa: "Qui ci sono stati tanti casi ma solo perché a Brescia il sistema sanitario è collassato". Restare a casa non è per tutti un obbligo: "Qualche testa di cavolo c'è ancora - le sue parole a Tuttonapoli.net e vi assicuro che presto i denunciati cominceranno ad aumentare". 

Perché? "Conosco la mentalità e so che con le belle giornate sarà dura per tutti restare a casa. Già qualcuno ha rimediato denunce e multe varie non rispettando le ordinanze e ora rischia fino a 5 anni di galera. Ma è giusto così, la gente non si rende conto. L'altro giorno mentre facevo la spesa sotto casa mia due persone sono state portate via d'urgenza, forse per essere ricoverati. Dobbiamo resistere ma noi siamo fortunati"

Il calcio ripartirà? "Bisogna ancora aspettare, è prematuro parlare di partite con 700 morti al giorno e col paese ancora fermo. Quando qualcosa ripartirà, allora si potrà tornare a pensare anche al calcio. Ma ho una domanda".

Prego. "Se anche nel calcio dovesse scapparci il morto, visto che questo virus a quanto pare colpisce anche i giovani, chi si assumerà la responsabilità? Solo questo voglio capire. Mi pare che Dybala, per fare un esempio, non sia ancora del tutto guarito. E stiamo parlando di un ragazzo di 26 anni". 

Come si riparte, nel caso, dopo due mesi - e oltre - senza allenarsi? "Vincerà chi si sarà organizzato meglio, chi avrà programmato nel migliore dei modi l'allenamento casalingo, la dieta, gli esercizi. In tutti i settori l'organizzazione è il segreto del successo".

Sezione: Altre news / Data: Mar 07 aprile 2020 alle 16:45 / Fonte: tuttonapoli.net
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print