È stata una settimana che ha messo a dura prova tutti quanti, tifosi, calciatori, dirigenti e anche giornalisti. Perché quando ci sono degli episodi dubbi, che possono prestarsi a una doppia interpretazione, alla fine ne fa le spese il nostro calcio. Tifosi che non vogliono più fare l'abbonamento perché i giornalisti sono cattivi, dirigenti che minacciano le televisioni (quest'ultime, al netto delle coppe, permettono al giocattolo di sopravvivere), accuse a chi gestisce, veleni fra tifoserie e squadre. Il calcio sembra incarnare perfettamente la schizofrenia della nostra società: polemiche, polemiche, polemiche, da una parte e dall'altra. Ma la moviola non doveva mettere a posto il calcio? No, perché poi chiunque vede un po' quel che gli pare, l'arbitro diventa ottimo solo quando dà ragione alla propria squadra. E i giornalisti? Tutti prezzolati, ovviamente, se per caso hanno un'idea diversa dalla propria città di appartenenza. Magari anche basta.

Tornando al calcio giocato, Inter e Juventus potrebbero scavare il solco fra le altre. Da una parte Conte è un martello e riesce a mantenere alta la concentrazione. La Juve è la Juve, ha una forza e una profondità di rosa che i nerazzurri non hanno, nei momenti sbagliati qualcuno trova il lampo, che sia Cristiano Ronaldo o Dybala. Certo è che sembrano meno perfetti in Italia, più europei... Negli anni passati non c'era nessuno che teneva il ritmo della Juve ad aprile, quando ci sarà la Champions League, a parte una volta il Napoli di Sarri. Non è detto che stavolta finisca ancora così. Roma e Atalanta sembrano solide, con le dovute differenze: i giallorossi hanno trovato la quadra, Zaniolo fa la differenza, Kluivert è rinato e Pastore è tornato importante. I bergamaschi segnano sempre, già 30 gol, ma subiscono anche molto. Se dovessero sistemare la difesa... Oggi c'è un bel banco di prova, il Cagliari sta facendo benissimo.

Il Napoli di Ancelotti ha qualche problemino perché, dopo aver giocato una partita superba martedì - che avrebbe dovuto vincere con un bello scarto, al di là dell'episodio contestato di Llorente e Kjaer - ieri ha disputato solo venti minuti ad alto livello. Pochi cambi da un anno all'altro, non sempre ti può andare bene e quest'anno potrebbe davvero essere "strano", dopo tanti al vertice (ma senza mai vincere). I campioni spostano equilibri e, soprattutto, portano nuovo respiro. Non prenderne mai uno, invece, pur corteggiandolo per un mese (James Rodriguez, ma anche Icardi) alle volte ti fa adagiare.

E il Milan? Oggi, contro la Lazio, si saprà se il paziente è guarito. Un po' poco la partita con la SPAL, vinta, sì, ma senza convincere troppo. Zero tiri porti subiti, ma anche l'avversario ci ha messo del suo. Ma può essere sempre colpa dei giocatori e degli allenatori? Pure quando si spendono più di 500 milioni in 3 anni e anche Higuain, uno dei migliori attaccanti del nostro campionato, fallisce? C'è anche una schizofrenia di tifosi e ambiente (ci metto anche i giornalisti) che bollano tutto e subito. Dal Var al mercato, non c'è mai niente di lineare e che si può aspettare.

Sezione: Calciomercato / Data: Dom 03 novembre 2019 alle 10:00 / Fonte: di Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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