Ottavo posto con diciassette punti, gli stessi dell’anno scorso per il Parma, ma con una rosa più ampia e rinforzata nelle alternative. Le belle vittorie contro Roma e Torino, il pareggio di San Siro con l’Inter, la buona prestazione contro la Juventus: questo Parma si sta dimostrando un avversario ostico per tutte. Merito anche della campagna acquisti estiva, che ha regalato a mister D’Aversa qualche alternativa in più e sicuramente più qualità. La rosa ha qualche lacuna, la coperta è corta soprattutto in difesa, ma i numeri di questo Parma sono incontestabili. Andiamo ora ad analizzare profilo per profilo gli arrivi estivi dei crociati, per scoprire chi si è già imposto e chi può ancora migliorare in qualche aspetto:

Brugman - Titolare in tre delle prime quattro uscite, è piano piano sceso nelle gerarchie di D’Aversa, che gli ha spesso preferito Hernani e soprattutto Scozzarella. Si è rivisto in campo per novanta minuti contro l’Hellas, ancora una volta senza impressionare. Buona riserva, ma per vederlo titolare in Serie A ci vorrà ancora un po’ di tempo.

Inglese - Doveva essere il vero colpo estivo del Parma, che con una dispendiosa operazione aveva deciso di investire i circa venti milioni richiesti dal Napoli (dilazionando il pagamento) per riportare in Emilia l’attaccante, ideale per il gioco di D’Aversa. Lo stesso Inglese aveva spinto per ricongiungersi al Parma, dove nella scorsa stagione segnò otto reti prima di essere fermato nella seconda parte di stagione da un infortunio. Eppure la stagione non è iniziata nel migliore dei modi, con il rigore sbagliato contro il Venezia nel primo match ufficiale dell'anno e con una condizione fisica che sembrava ancora da migliorare. Poi il gol contro l’Udinese alla seconda giornata, ma ancora qualche difficoltà racchiuse nell’errore dal dischetto contro il Sassuolo. Contro il Torino la prima panchina, sostituito da Cornelius, ma nel finale è proprio l’ex attaccante del Chievo a firmare il decisivo 3-2. Sembra il vero inizio della sua stagione ma uno sfortunato contrasto con il difensore del Genoa El Yamiq lo toglie dai giochi dopo appena dodici minuti. Ora la riabilitazione per cercare di tornare il prima possibile in campo e riprendersi quella maglia da titolare che in questo momento calza perfettamente al concorrente Cornelius.

Darmian - Prelevato davvero a sorpresa dal Manchester United, il difensore si sta dimostrando uno dei terzini migliori del campionato, abbinando le sue innate doti di spinta con attente coperture. Otto presenze e un assist, all’esordio contro il Cagliari, e una serie di prestazioni di alto livello che probabilmente lo porteranno lontano da Parma al termine della stagione.

Hernani - E’ uno dei pilastri del Parma di D’Aversa, che difficilmente fa a meno del brasiliano, fino ad ora non ha ancora convinto a pieno, alternando buone cose a giocate inspiegabili. Spesso lento e spaesato come regista, si è disimpegnato meglio nel ruolo di mezzala sinistra, dove ha offerto le sue prestazioni migliori. L’impatto con la A non è stato dei migliori, ma come a tutti gli stranieri gli va dato il tempo per adattarsi.

Karamoh - E’ stato il caso del Parma per un mese e mezzo, in cui ha visto il campo con il binocolo. Poi il cambio di atteggiamento, più impegno negli allenamenti e la fiducia riconquistata in D’Aversa e in tutto l’ambiente, culminata con la straordinaria gara di San Siro in cui ha trovato il primo gol e il primo assist in crociato. Nel suo momento migliore l’infortunio contro la Fiorentina che lo terrà fuori per un po’.

Grassi - Ancora una volta sfortunato. Dopo l’infelice stagione scorsa, dove il centrocampista ex SPAL non aveva potuto aiutare i suoi compagni per l’ennesimo infortunio al ginocchio, la stagione 2019-20 doveva essere quella del riscatto per l’ex Napoli, confermato dalla società con un investimento importante e chiamato a prendere in mano il centrocampo crociato. Tredici minuti alla prima giornata con la Juve e sessantaquattro, convincenti, contro l’Udinese nella nuova posizione di regista. Poi ancora problemi, che hanno portato all’operazione di pulizia al ginocchio da cui sta recuperando. Le qualità ci sono indubbiamente, è la fortuna che sembra avergli girato le spalle.

Kulusevski - E’ l’uomo del momento in casa Parma. Quando questo giovane svedese raggiunse in luglio il ritiro crociati di Prato allo Stelvio nessuno, pur conoscendo le sue strepitose qualità, avrebbe potuto pronosticare un’incidenza così importante del classe 2000 di proprietà dell’Atalanta. Due gol e cinque assist in dodici partite, oltre a una quantità incredibile di giocate d’alta scuola che più volte hanno lasciato a bocca aperta pubblico e avversari. Il cruccio di Faggiano è di non essere riuscito a strappare un prestito biennale per lo svedese, che sembra destinato già dalla prossima estate a palcoscenici ancor più importanti. Dominante.

Sepe - Dopo la buona stagione 18-19, in estate la società ha deciso di completare l’investimento acquistando a titolo definitivo (prestito con obbligo) il portiere partenopeo. Sepe sta disputando un buon campionato in cui è spesso stato protagonista di buone gare, senza commettere mai gravi errori. Il portiere ex Napoli inoltre è molto importante per la manovra del Parma, che spesso coglie in fallo gli avversari anche grazie ai rapidi rinvii del portiere crociato, sempre preciso nell’innescare le punte e i velocisti gialloblù. Quindici gol incassati in dodici gare, due clean sheet, contro Sassuolo e Roma e una media voto ampiamente sopra la sufficienza.

Pezzella - Arrivato dopo una trattativa lunga quasi tutta l’estate, ha alternato buone prestazioni (come contro il Torino) ad altre difficili (con la Fiorentina). Con Darmian titolare inamovibile sulla fascia destra, D’Aversa preferisce avere un terzino più bloccato sulla corsia sinistra, motivo per cui Gagliolo al momento gli è davanti nelle gerarchie. E’ sempre una buona arma a partita in corso, sarebbe interessante vederlo con più campo a disposizione, magari largo in un centrocampo a cinque.

Cornelius - La sorpresa più grande insieme a Kulusevski. Ci ricordavamo Cornelius come un attaccante poco mobile e con un feeling non straordinario con il gol, ma il Cornelius visto sino ad ora sembra un lontano parente di quello che ha vestito le maglie di Atalanta e Bordeaux. Cinque reti in otto partite, nemmeno complete, con una media di un gol ogni settantotto minuti, Cornelius è il capocannoniere del Parma, e nelle scorse settimane è riuscito a riconquistare anche la maglia della nazionale. Dopo un inizio nell’ombra di Inglese, il danese si è presentato al meglio al pubblico del Tardini con un bellissimo gol contro il Torino alla prima da titolare. Poi la tripletta (da subentrante) contro il Genoa, la prima in carriera, e il gol nel finale contro la Roma, al rientro dopo un infortunio che lo aveva tenuto fuori per un paio di settimane.

Laurini - Doveva essere il titolare sulla fascia destra, ma l’arrivo di Darmian lo ha relegato a riserva. Buon impatto comunque in maglia crociata, con buone gare ogni volta che D’Aversa lo ha chiamato in causa. Un brutto colpo subito nel finale della gara contro il Torino lo ha tenuto fuori fino ad ora, tornando in panchina per l’ultima gara con la Roma.

Dermaku - Sembrava essere di passaggio a Parma, acquistato a zero ad inizio Luglio dopo un paio di stagioni a Cosenza. Sempre elogiato da D’Aversa, Dermaku ha esordito in A contro il Genoa al posto dell’infortunato Bruno Alves, sfoderando una grande prestazione, ripetuta con Inter, Fiorentina e Roma. Forte fisicamente, l’albanese ha mostrato anche personalità accompagnando in qualche occasione la manovra offensiva del Parma. Sarà difficile ora farlo accomodare in panchina.

MILANO - 26/10/2019 - CALCIO - CAMPIONATO DI CALCIO - SERIE A - INTER - PARMA - DEJAN KULUSEVSKI - FOTO DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
Sezione: Calciomercato / Data: Dom 17 novembre 2019 alle 16:59
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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