Un quarto posto al Mondiale U20 con l'Italia, uno scudetto Primavera con l'Atalanta, cinque convocazioni in Serie A con Gasperini e tre in Coppa Italia, una delle quali nella finale di Roma contro la Lazio: i numeri raccontano l'annata decisamente esaltante di Enrico Del Prato. "Per me è stata una stagione veramente fantastica dove le soddisfazioni sono state innumerevoli. Il raggiungimento delle finale di Coppa Italia è stata una gioia immensa pur non scendendo mai in campo perché, grazie ai compagni che militavano in prima squadra, noi giovani abbiamo potuto sin da subito sentirci parte integrante del gruppo. Infine la convocazione al Mondiale U20 da parte di mister Nicolato e la fiducia che ha riposto in me facendomi giocare da titolare quasi tutte le partite sono cose che non dimenticherò mai. Mi è dispiaciuto non prendere parte alla fase finale del campionato Primavera perché impegnato con la Nazionale, ma comunque vedere i miei compagni trionfare dopo una stagione giocata interamente da capitano è stato qualcosa di veramente bello". A dirlo in esclusiva a Tuttomercatoweb.com è lo stesso centrocampista nerazzurro classe '99.
Che cosa pensa che rimarrà dentro di lei dell'esperienza del Mondiale U20 in Polonia?
"Credo che sia inutile dire che si sia trattato di un'avventura indimenticabile. Mi sono da subito trovato molto bene con tutti i miei compagni e siamo riusciti a legare tanto da creare un gruppo davvero forte nonostante ci fossimo riuniti soltanto una settimana prima dell'inizio della competizione. Questo è stato sicuramente il segreto che ci ha permesso di raggiungere la semifinale, ma anche il fatto di aver giocato contro calciatori molto forti ed essersi dunque misurati con giovani di alto livello rimarrà una cosa ben impressa nella mia mente".
A posteriori che cosa pensa che abbiate sbagliato nella sfida contro l'Ucraina?
"Abbiamo affrontato una squadra forte e questo va riconosciuto perché dall'esterno leggendo il nome in molti potrebbero erroneamente pensare che si tratti di una squadra normale, ma non è così ed infatti hanno vinto il torneo. L'organizzazione era il loro punto forte perché concedevano davvero pochi spazi, magari noi nel primo tempo potevamo muovere meglio la palla cercando di giocare e fraseggiare di più per farli stancare prima. Penso che comunque la partita l'abbiamo fatta, abbiamo avuto anche l'episodio del gol annullato dove ci è stato un errore dell'arbitro, ma l'Ucraina era davvero forte e, vedendo anche la finale, ha meritato di vincere il Mondiale".
Qual è il compagno che ritiene più forte e destinato ad una carriera piena di successi?
"Siamo tutti forti, ma il calciatore che più mi ha colpito e che sicuramente potrà avere una carriera incredibile è senza dubbio Andrea Pinamonti, ragazzo bravissimo, che fa gruppo e che quando giochiamo ci rendiamo tutti davvero conto di quanto sia forte".
Quali sono le caratteristiche che la contraddistinguono?
"Una mia dote è che sono davvero molto duttile perché, anche se il mio ruolo preferito è il centrocampista, se il mister me lo richiede posso essere impiegato sia come difensore centrale che come terzino destro. Devo però lavorare ancora sull'aspetto fisico e sull'esperienza in modo tale da poter arrivare preparato all'impatto con i grandi".
Quali sono i suoi piani per il futuro?
"L'anno prossimo non so cosa potrò fare perché non mi è stato ancora comunicato niente. A volte si parla di prestito ed è facile che la soluzione che troveremo con l'Atalanta sia questa, ma non abbiamo parlato di squadre quindi ancora devo decidere dove giocherò".
Ci sono già stati dei club che si sono fatti avanti per lei?
"Sicuramente c'è qualche squadra di Serie B ed una di queste si è interessata più concretamente delle altre, ma vedremo più avanti perché adesso è ancora presto".
Autore: Redazione TA
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