Alla fine l’Europeo lo stiamo guardando tutti, anche quelli che durante l’anno dicono “che barba la Pausa per la Nazionale”. Vi conosco brutti infamacci, tutti lì a rompere i maroni per mesi e mesi e ora affamati d’azzurro. E sapete perché vi conosco? Perché sono io.
Io dico no alle Pause per la Nazionale, ma sì al po-po-po-po quando c’è ciccia e le partite contano. È vietato? Non credo.
Prendete l’altra sera.
Contro la Croazia abbiamo fatto abbastanza ridere, diciamolo, e abbiamo avuto una discreta dose di culo, (ri)diciamolo, ma non è il caso di star lì a fare i precisini: son sette partite se tutto va bene e pretendere il bel calcio (quello dell’Austria, per dire) è operazione che lasciamo ai precisini, ai nerd dell’analisi.
Contava vincere, ci è andata benissimo, Calafiori si è inventato la discesa della vita, Zaccagni ha ricamato e incassiamo ‘sta qualificazione con un filo di imbarazzo, ché il ct croato non ha tutti quando dice “Otto minuti di recupero mi son sembrati troppi”. A maglie invertite avremmo preteso udienza al parlamento europeo.
Ecco, se vogliamo possiamo muovere un minimo di appunto al buon Lucianone Spalletti, ct a cui vogliamo un bene dell’anima anche e soprattutto ora che ha dato i primi segnali di cedimento: si sta incazzando, vede cospirazioni da tutte le parti, replica ai giornalisti… Ottimo segnale.
La botta di culo, la follia, la “magata azzurra” sono da sempre la nostra prerogativa per arrivare in fondo alle competizioni… molto più del bel giuoco con la U.
Poi oh, ognuno ha i suoi principi tattici. Il qui presente predilige il 3-5-2, ma mica per chissà quale malatissima passione, semplicemente perché permette alla maggior parte dei nostri di venire impiegati nella loro posizione prediletta. Sabato, per dire, con Calafiori e il suo gonfiore costretti al riposo forzato causa squalifica, non sarebbe affatto male rimettere Bastoni a fare il braccetto di sinistra, cosa che quest’anno gli è riuscita particolarmente bene.
Ma son quisquilie: forza azzurri, Svizzera gne gne gne. E sotto con la celebre citazione a fomentare: “In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerra, terrore, omicidio, strage, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, con cinquecento anni di amore fraterno, democrazia e pace cos'hanno prodotto? L'orologio a cucù” (Orson Welles, “Il terzo Uomo”).
Ma c’è stato il “caso-Calhanoglu”. Oddio, caso, diciamo casetto. O casotto. Vi diciamo quel che sappiamo. E potete prendere il tutto per vero oppure no, noi ve lo diciamo ugualmente. Il Bayern ha bussato alla porta del turco e del suo procuratore più di due mesi fa. Il ragazzo ha correttamente informato il suo club e chiarito di non avere intenzioni “di fuga”. Lo stesso Hakan - tra i migliori in serie A quest’anno, è così – avrebbe, al limite, gradito un anno in più di contratto. L’Inter dal canto suo non ha mai pensato di andare a rivedere l’accordo e si è messa “in attesa”: caro Bayern, se vuoi siamo qui, fai la tua offerta. Il Bayern ad oggi non si è ancora presentato, Calhanoglu ha già chiarito la sua posizione via social, fine del “casetto” e s’abbracciamo.
Il Como ha preso Belotti. Se la cosa vi fa pochissima impressione i casi sono 2: 1) Non vi ricordate che il suddetto Gallo fino a una manciata di anni fa era arrivato a valere oltre 50 milioni (cifra offerta dal Milan – e rifiutata dal Torino - per portarlo in rossonero). Ora il Como se lo accaparra per 4 cucuzze più bonus. Il ragazzo non è affatto vecchio e proprio in riva il lago può tornare a far cose egregie. 2) Avete capito che il Como ha intenzioni parecchio serie. Punta a Dossena, pensa ad altri nomi parecchio importanti, ha grano a volontà ma non intende buttarlo nel cesso tra una figurina e l’altra. Fine.
Una cosa su Saelemaekers: piace a Juve e Atalanta. Ed è semplice capire perché Motta lo voglia e francamente vale lo stesso anche per Gasperini: nei loro impianti funzionerebbe assai bene.
Ah, Khéphren Thuram e la Juve sono sempre più vicini.
Ah, il Milan è tornato a farsi vivo con Lukaku e il suo entourage (incontro programmato). Non è la prima scelta (quella è attualmente nello spogliatoio dell’Olanda, si sa) ma potrebbe diventarlo.
Ah, Di Lorenzo e il Napoli stanno facendo “pace” con la mediazione di mister Conte (oggi la presentazione!).
Ultimissima su Morata. Il ragazzo tornerebbe al volo alla Juve, in alternativa accetterebbe anche un’altra soluzione “italiana”, ma a casa sua (Madrid) fanno legittima resistenza. Inutile valutazione personale: la sensazione è che sia destinato a restare ancora una volta all’Atletico, viceversa sarebbe un acquisto enorme. Giocatore completo, intelligente, da sempre tantissimo sottovalutato.
E forza azzurri.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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