Virgole che pesano come milioni, 395 per la precisione. Il comunicato stampa con il quale il fondo Oaktree ha annunciato ufficialmente di essere diventato il nuovo proprietario dell'Inter, è stato analizzato al microscopio. Perché, chiusa l'era Suning - non sui canali ufficiali del club nerazzurro, ove la notizia deve ancora arrivare, e del resto ci sono dei tempi tecnici da rispettare - c'è grande curiosità per capire quale sarà il progetto dei californiani.

Oaktree è qui per restare. Almeno per un po'. Lo si legge a chiare lettere, appunto, nel documento che ha ufficializzato il cambio di proprietà: si direbbe che, di quanto filtrato da viale della Liberazione dal 2021 a oggi, di vero ci sia quasi nulla. Per esempio, gli americani sembrano avere un discreto interesse a un ciclo di più o meno lungo respiro. Non lunghissimo, intendiamoci. Ma l'averci messo la faccia, dopo l'incontro fra due dirigenti come Katherine Ralph e Alejandro Cano con i due ad interisti, non è una cosa da poco. Per il resto, che volete farci, è un fondo speculativo: arriva, sistema i conti, non sminuisce il valore del brand (aspetto non secondario) e poi rivende. A quel che sembra non avverrà domani, semmai dopodomani che vuol dire almeno 2-3 anni. C'è di meglio? C'è di peggio.

Il progetto resta. La fiducia nei confronti di Giuseppe Marotta era pressoché scontata: l'amministratore delegato non avrà più o meno poteri di quanti non ne avesse prima - cioè pieni, ma non proprio tutti. Confermata anche quella nei confronti dell'altro ad Alessandro Antonello, che peraltro ha un contratto diverso non essendo. I rapporti di forza e di decisione saranno resi chiari dal nuovo presidente. Chi sa bene le vicende del club di viale della Liberazione assicura che: se tecnico o legato a Oaktree, i poteri sono un po' meno pieni. Se Zanetti o legato all'Inter, decide (ripetiamo, quasi) tutto Marotta. Si vedrà.

I rinnovi sono il primo scoglio che il mare in arrivo da LA dovrà gestire. I temi caldi in ordine di difficoltà: Barella, Inzaghi, Lautaro, Dumfries. Quello del centrocampista sardo è quasi fatto, quello dell'allenatore piacentino si giocherà sì sui soldi ma soprattutto sul progetto tecnico e s'è già detto della conferma da questo punto di vista. Con l'olandese le distanze restano, scotta il prolungamento del Toro: c'era massima fiducia per chiuderlo dieci mesi fa, ora l'argentino spinge perché si aspettava di non arrivare all'estate senza che gli fosse detto di sì. Problema: 10 milioni netti a stagione - figuriamoci 12 - sono tanti. Forse troppi.

Sezione: Le Altre di A / Data: Gio 23 maggio 2024 alle 11:30
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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