Si può crescere a pane e pallone, avere un parente stretto che ama il tuo stesso attrezzo da lavoro e condividerne gioie e dolori della vita professionale. Vissuta in nerazzaurro, ma vestendolo con due squadre diverse, il più "povero" dei quali in epoche differenti. C'est la vie, e a Massimo Paganin, che oggi compie 41 anni e pare di siletti col beach soccer al di fuori dell'attuale ruolo di osservatore del Vicenza, toccò in sorte di sollevare la Coppa Uefa insieme al fratello Antonio - di cinque anni più anziano - in maglia Inter indossando poi come lui quella dell'Atalanta. Una stagione Antonio, nel 1995/96 targato Emiliano Mondonico, due Massimo sotto il "Vava", nel primo biennio del ventunesimo secolo: 48 presenze in campionato, giusto per lasciare traccia del proprio passaggio e riemegere dall'oblio in occasione dei pezzulli su candeline, amarcord e dintorni.

Nell'estate del 2000, invero, l'aitante e belloccio figlio della provincia veneta - nato nel capoluogo berico e svezzato nel Bassano Virtus - giunse sotto le Mura leggermente logoro, forse appagato dagli scampoli di gloria interista, con quel trofeo messo in bacheca nel 1994 e accoppiato all'Intertoto vinta col Bologna nel '98  in un palmarès comunque di tutto rispetto. A trent'anni, si sa, spesso più che di entusiasmo e freschezza si è carichi di calcioni negli stinchi, e il nostro riuscì a rimanere in linea di galleggiamento come compagno di reparto, in mezzo alla difesa, della Bandéra Massimo Carrera per poi retrocedere a riserva del neo arrivato Gigi Sala al giro successivo. Giovanni Vavassori porta i suoi a un settimo e a un nono posto che lasciano un po' l'amaro in bocca, con la squadra che allo scollinamento del nuovo millennio rimane fuori dalla zona coppe a causa della lunga sospensione di Sebastiano Siviglia, Luciano Zauri e Fabio Gallo - poi prosciolti - per la vicenda della presunta combine con la Pistoiese in Coppa Italia.

Il resto della vicenda agonistica del Paganin numero due (27 match, invece, quelli del maggiore giusto un lustro più addietro), cominciata nella cittadina del Ponte e passata anche per Firenze, Reggio Emilia e Brescia, parla del crack al crociato sotto la Lanterna - sponda Samp -, di due giri di corsa cadetti con la maglia della sua città e infine della chiusura con sei mesi in Grecia nell'Akrakitos. Ora, aggunto qualche chilo oltre il peso forma e inforcando un elegante paio d'occhiali, si aggira per i campetti alla periferia dei grandi palcoscenici per scovare i campioncini del domani. Speriamo abbia la vista lunga, e magari ne dirotti qualcuno a Bergamo. Augurissimi, intanto.

Sezione: Auguri a... / Data: Mar 19 luglio 2011 alle 09:30
Autore: Simone Fornoni
vedi letture
Print