A Bergamo, nei mestieri manuali, la parola apprendista è praticamente inutilizzata. Perché l'ultimo arrivato è solamente il "bocia", quello che deve fare la gavetta, anche tramite una sorta di spirito da caserma. Insomma, chi non ha esperienza ha poco diritto alla parola, figuriamoci agli onori. Ed è quello che è successo all'Atalanta delle prime tre partite di Champions. Dalla musichetta di Zagabria, quando Orsic aveva praticamente distrutto il bel sogno di arrivare in alto nella competizione, un po' come l'Ajax della scorsa stagione.

AVANTI AGLI OTTAVI - Peccato che gli olandesi siano usciti già in questo girone di Champions, anche se non era certo semplice contro Valencia (primo in classifica, incredibile a tratti) e Chelsea. L'Ajax lascia la competizione dopo una semifinale quasi vinta, poi andata in fumo. Però dà in concessione gli iberici che, probabilmente, sarebbero il miglior accoppiamento per l'Atalanta. Però dopo il secondo tempo contro il Manchester City, dove i nerazzurri hanno anche rischiato la vittoria, qualcosa è scattato. Può la Juventus essere peggio della Dinamo? Oppure dello Shakhtar? La risposta è ovviamente no e ieri sera la differenza è stata marcata.

UN SUCCESSO - La realtà è che se l'Atalanta fosse uscita avrebbe avuto sì l'onore delle armi, ma sarebbe stata giustizia. Alla fine il grande ciapanò, coronato con il 3-3 al Maksimir all'ultimo minuto (al novantottesimo) ha dato una seconda possibilità a chi, dopo il primo tempo contro il City del ritorno, probabilmente pensava o forse sognava solamente una discreta Europa League. Invece le trasferte danno e le trasferte tolgono: un anno e mezzo fa, a Copenaghen, sembrava già finita una stagione. Ora sembra che sia solo incominciata.

Sezione: Altre news / Data: Gio 12 dicembre 2019 alle 22:00 / Fonte: Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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