Giornata calda in casa Salernitana, dopo il cambio in panchina di domenica scattato dopo la sconfitta di due giorni prima contro l'Empoli all'Arechi. Via Filippo Inzaghi e dentro Fabio Liverani, per cercare l'impresa chiamata salvezza. Servirà un miracolo, come quello del 2022, quando alla guida dei campani c'era quel Davide Nicola che proprio venerdì ha dato tre schiaffi ai granata con la sua squadra, ma quello di oggi è stato un giorno legato anche a un botta e risposta, a distanza, tra l'ormai ex allenatore, fresco di esonero a Salerno, e Walter Sabatini, attuale direttore generale del club.
Il primo a parlare è stato il dirigente, durante la conferenza stampa di presentazione di Liverani: "Mi devo scusare con Inzaghi, non l'ho aiutato abbastanza. Il calciomercato di gennaio l'ho portato avanti un po' a rilento per tutta una serie di complicazioni ed episodi sfavorevoli. Avrei dovuto portare alcuni giocatori nei primissimi giorni e non l'ho fatto. Non ho aiutato un allenatore in difficoltà e quindi mi scuso con lui per non averlo fatto. Avrei dovuto farlo, ma non ci sono riuscito. Porgo a lui le mie scuse e gli faccio i miei più sentiti auguri per una carriera importante".
Filippo Inzaghi però non ci sta, e attraverso il suoi profilo Instagram ha risposto a Sabatini, spiegando: "A poco servono oggi le frasi consolatorie del direttore Sabatini, anche perché non vedo il senso di chiedere scusa su un proprio errore e tagliare la testa ad un altro. Io vivo per il calcio e per la lealtà che mi ha insegnato è per questo che amo la tifoseria, perché è leale e purtroppo è ciò che vorrei anche all’intero dell’ambiente ma forse sono utopico".
Inzaghi è però il passato della Salernitana, che si affiderà dunque a Fabio Liverani per centrare una salvezza complicatissima, ma l'ex centrocampista ci crede e traccia la strada: "Dobbiamo ragionare gara dopo gara, senza fare tabelle. La squadra ha valori individuali medio-alti, ma che ad oggi come collettivo ha espresso poco. Dobbiamo diventare gruppo in poco tempo. Se oggi ho accettato, a prescindere dalla storia emozionante che ha raccontato il direttore, è perché credo che si possa ambire ad avvicinare le avversarie che sono davanti a noi".
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