Federico Cherubini, dirigente della Juventus, ha parlato a margine della conferenza stampa di presentazione e lancio dei primi 100 calciatori candidati al premio European Golden Boy 2024 soffermandosi anche sui talenti italiani e sul progetto delle seconde squadre: “Una delle differenze per noi sta nel percorso. Ogni anno una classe di età finisce il percorso del settore giovanile e mediamente sono 400 in tutta Italia. Molto arrivano all’Under 19 poi il 96% finisce in un limbo tra prestiti o rimanere nel club come fuori quota. Su 400 giocatori solo 3% riesce ad andare in prima squadra. La differenza è nel percorso e va gestito questo limbo e in Juventus abbiamo deciso di creare un’area prestito nel 2012. Non c’è alternativa al prestito in Italia e abbiamo creato una squadra che fosse dedicata ai nostri giocatori in prestito per assisterli in tutto. Poi nel 2014 abbiamo deciso di mandarli in prestito all’estero, però anche a livello economico era difficile e i dati erano sconfortanti perché i giocatori erano utilizzati meno del 40%. A questo punto abbiamo creato la Juventus U23. Solo in Italia non c’è un sistema di seconde squadre in Europa. Quando abbiamo iniziato a parlarne in Italia ci hanno detto che non andava bene, perché veniva definita un parcheggio dei giocatori meno bravi. Guardando alla Spagna abbiamo visto campioni come Xavi, Pedro, Puyol e Victor Valdes sono passati dalle seconde squadre. La seconda squadra è un passaggio formativo per i grandi campioni. Abbiamo preso come modello quello spagnolo per parlarne in federazione”.
Poi è nata la seconda squadra della Juventus.
“Sono stati molto importanti Uva e Costacurta. 7/8 squadre erano molto Interessate ma c’era solo un posto e siamo partiti noi. Possiamo utilizzare solo 7 stranieri e con un sistema di regole molto complesso che ha reso tutto difficile. Abbiamo iniziato male con 5/6 sconfitte e in tutti gli stadi non ci volevano. L’idea è che le seconde squadre stanno usurpando un posto ad altre. È stata dura. Abbiamo investito diversi soldi e non riuscivamo a creare un percorso diretto tra seconda e prima squadra, esordivano solo in alcune situazioni per qualche infortunio. All’inizio hanno esordito soltanto 24 giocatori. A Marzo del 2022 dovevamo evolvere e creare un processo più ampio passando dalla Juventus U23 alla Juventus Next Gen. Abbiamo deciso che dovevano partecipare almeno 3 giocatori della NG nella rosa della Juventus. Ci sono stati delle stagioni in Juve, dove abbiamo dovuto togliere dei giocatori dalle liste Champions perché non ne avevamo quelli settore giovanile. Nella stagione di Sarri abbiamo escluso: Mandzukic, Khedira ed Emre Can. Così successivamente abbiamo deciso di creare valore e abbassare i costi. Adesso siamo alla fine del primo biennio NG e siamo abbastanza soddisfatti perché abbiamo 6 giocatori della Next Gen con più di 200 presenze. Poi abbiamo calciatori importanti come Soulè, Barrenechea, Huijsen e Barbieri che speriamo di poter rientrare. Abbiamo ridotto i costi del 24%. Il progetto Next Gen rimarrà per tanti anni nel futuro".
Adesso altri vogliono creare la seconda squadra.
"Si, però per entrare il Milan deve fallire l’Ancona. Come può un sistema virtuoso sperare questo? Serve sedersi intorno al tavolo e vedere se si possono cambiare le norme. Questo porterebbe grandi benefici al calcio italiano
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