Criscitiello: "L'Atalanta e i Percassi, la straordinaria normalità di un progetto vincente e un modello che fa sognare"

Durante una diretta su Sportitalia, il Direttore Michele Criscitiello ha dedicato ampio spazio al progetto Atalanta e all’operato della famiglia Percassi, sottolineando come la società sia riuscita a trasformare un club in difficoltà economica e sportiva in una delle realtà più brillanti del calcio europeo. L’approccio equilibrato e pragmatico della famiglia Percassi, unito alla leadership di Luca Percassi, è stato il filo conduttore dell’intervento di Criscitiello, che ha ribadito la grandezza di una squadra capace di rendere normale l’impensabile. "L’Atalanta è una squadra incredibile perché ha questa capacità unica di non esaltarsi mai. Nonostante il primo posto in campionato e il recente successo in Europa League, vivono tutto con una serenità impressionante. Questo è il segreto: affrontare ogni traguardo, ogni vittoria, con equilibrio, senza lasciarsi andare a facili entusiasmi. Hanno vinto l’Europa League? Benissimo. Ma subito dopo pensano al prossimo obiettivo, lavorano giorno per giorno, costruendo con dedizione il futuro."

IL RUOLO DI LUCA PERCASSI - "Dietro tutto questo c’è Luca Percassi, un vero genio del calcio. Lui comprende a fondo le dinamiche del gioco e gestisce ogni aspetto della società con grande competenza. È giovane, sì, ma incredibilmente preparato. E quando parlo di Luca Percassi, parlo del figlio di Antonio Percassi. Vedete, Luca è sempre accanto al padre, alla sua destra, in tutti i sensi. La sua forza? Non è ‘figlio di papà’. Luca Percassi ha una serenità unica - sottolinea Criscitiello -. Non si lascia trasportare dalle emozioni. Se vincono una partita o ne vincono tre, non cambia nulla per lui: rimane concentrato, umile, con i piedi per terra. Questo atteggiamento ha permesso all’Atalanta di rendere normale ciò che sembrava impossibile. Pensateci: oggi l’Atalanta vince l’Europa League e lotta per le prime posizioni in Serie A. Un tempo, arrivare terzultimi in Serie A era già un successo, un sogno. Prima dei Percassi, il club viveva tra Serie B e bassa Serie A, con la rivalità storica con il Brescia. Ora, invece, Bergamo e Brescia sono distanti anni luce."