Fabio Caressa, voce storica di Sky Sport, si è espresso sul caso Lookman-Atalanta, che da settimane tiene banco nel mercato italiano. Il giornalista non ha usato mezzi termini per descrivere la vicenda che vede protagonista l’attaccante nigeriano, rientrato a Zingonia dopo 15 giorni di assenza ingiustificata.

«La situazione Lookman è imbarazzante – ha dichiarato Caressa –. Io ho una squadra di calcio, ho a bilancio un giocatore che ho pagato e che quindi rappresenta un valore per me. Ma di fatto non posso disporre di lui, perché se decide di andar via inizia a farmi la guerra. Che senso ha allora che il giocatore sia a bilancio? Non ha più senso».

UNA PROPOSTA RADICALE – Caressa ha poi rilanciato un’idea forte per affrontare casi simili: «A questo punto siano dei prestatori d’opera, pagati con un contratto, e ci sia un indice che stabilisca di default, in base al contratto stesso, quanto deve essere riconosciuto per rescindere o cambiare squadra. E andiamo avanti così».

REGOLE DA RIPENSARE – Secondo il giornalista, il problema non riguarda solo il comportamento di Lookman, ma un sistema che non tutela più le società: «Le regole non sono più al passo con quello che sta succedendo. Non è ammissibile, in una società civile, l’atteggiamento di Lookman: te ne vai, fai i capricci, ma cos’è? Se lo faceste voi a lavoro, cosa succederebbe? Ma siamo impazziti?».

IL NODO INVESTIMENTI – Caressa ha poi sottolineato l’impatto economico di queste dinamiche: «Che senso ha per le squadre investire milioni sui giocatori, se poi accadono queste cose?». Una riflessione che alimenta il dibattito su come regolamentare i rapporti tra club, procuratori e calciatori in un calcio sempre più condizionato dal mercato e dalle pressioni esterne.

Sezione: Calciomercato / Data: Dom 24 agosto 2025 alle 15:57
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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