Il calciomercato è fatto di scelte, di tempismo, ma soprattutto di convinzione. Portare Nikola Krstovic a Bergamo la scorsa estate non è stata una semplice operazione finanziaria, ma una vera e propria vittoria strategica contro una concorrenza agguerrita. L'investimento da circa 25 milioni di euro messo sul piatto dalla famiglia Percassi ha dimostrato la volontà di puntare forte sull'ex Lecce, ma dietro le cifre c'è un lavoro diplomatico e di scouting che ha fatto la differenza. A distanza di mesi, Federico Pastorello, che con la sua agenzia ha curato l'intermediazione dell'affare, apre il libro dei ricordi e racconta come l'Atalanta abbia beffato mezza Europa e due corazzate italiane per assicurarsi il bomber.

CONCORRENZA SPIETATA - Ai microfoni di TMW, l'agente ha dipinto un quadro chiaro di quella che era la situazione attorno al classe 2000. Non c'era solo la Dea sulle sue tracce, anzi. «I suoi agenti ci hanno dato disponibilità a lavorare insieme e posso dire che realmente c’erano tanti club in Premier e in Bundesliga che lo volevano, alcuni anche in Italia» ha svelato Pastorello. Nello specifico, la Serie A era pronta a scatenare un'asta: «Sì è vero, la Roma era interessata e aveva fatto un sondaggio anche il Napoli». Nomi pesanti, piazze calde che avrebbero potuto far vacillare chiunque.

IL FATTORE D'AMICO - Cosa ha fatto pendere l'ago della bilancia verso Zingonia? La risposta sta nella determinazione della dirigenza orobica. «La sensazione avuta con l’Atalanta è che loro fossero più convinti degli altri» ha spiegato l'intermediario. In questo scacchiere, la figura del direttore sportivo Tony D'Amico è stata centrale: «Ha fatto un bel percorso col giocatore per fargli capire che sarebbe stata la scelta giusta anche per lui. La società che ti cerca di più fa la differenza, soprattutto quando arrivi da un club relativamente piccolo a un altro super ambizioso».

IMPATTO E PROSPETTIVE - Oggi Krstovic è una pedina importante nello scacchiere di Palladino. A venticinque anni, il suo score parla di 17 presenze e 3 reti in questa prima parte di stagione. Numeri influenzati da una concorrenza interna fortissima che spesso lo vede partire dalla panchina (solo due volte è rimasto seduto per tutti i novanta minuti). Ma l'investimento è stato fatto in ottica presente e futura: la Dea sapeva di prendere un attaccante ambito da mezza Europa e averlo strappato a Roma e Napoli resta un fiore all'occhiello della strategia nerazzurra.

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Sezione: Calciomercato / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 14:51
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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