Cristiano Ronaldo ci mette la faccia, come sempre, ma stavolta non usa mezzi termini. Alla vigilia della grande sfida contro la Spagna, finale di Nations League, CR7 si prende la scena per difendere il lavoro del CT Roberto Martínez, rilanciare la fiducia nella squadra e togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

MARTÍNEZ E LE CRITICHE IMMOTIVATE - Le polemiche attorno a Martínez sono state il primo punto affrontato da Ronaldo, che ha espresso disappunto per le critiche ricevute dal tecnico, nonostante gli ottimi risultati raggiunti finora: «Se un allenatore raggiunge una finale significa che ha fatto qualcosa di straordinario. Non capisco queste critiche continue, se Martínez viene attaccato dopo questi risultati, figuriamoci cosa dovrebbero dire degli altri allenatori. Noi calciatori vediamo l’impegno, la passione con cui lavora, il modo con cui si è inserito rapidamente nel nostro gruppo, cantando l'inno nazionale e rispettando profondamente la nostra cultura. Le chiacchiere di chi non sa nulla non ci interessano».

IL VALORE DEGLI AVVERSARI - Ronaldo ha elogiato apertamente la Spagna, definendola una nazionale «sempre al top del calcio mondiale». Ha sottolineato in particolare la qualità dei giovani guidati da Pedri e del lavoro svolto dal CT spagnolo per costruire una squadra competitiva e moderna: «La Spagna non perde da 24 partite e non è certo un caso. Ho tanti legami affettivi con quel Paese, una parte della mia famiglia viene da lì, ma domani dobbiamo concentrarci esclusivamente su noi stessi per portare a casa la coppa».

I PREMI INDIVIDUALI E IL PALLONE D'ORO - Cristiano Ronaldo non si nasconde quando parla dei premi personali, tema che ormai affronta con disillusione: «Personalmente non attribuisco più grande valore ai riconoscimenti individuali. So benissimo come funzionano certe dinamiche dietro le quinte. Secondo me chi vince la Champions League dovrebbe essere il primo candidato al Pallone d'Oro, ma ormai è evidente che questo tipo di premi abbia perso importanza e senso. Che vinca un giovane o meno conta poco, la cosa più importante resta sempre la squadra».

CONSIGLI AI TALENTI COME LAMINE YAMAL - Sull’emergente talento spagnolo Lamine Yamal, Ronaldo preferisce non sbilanciarsi pubblicamente con consigli o confronti: «Lamine sta dimostrando qualità impressionanti, è protetto bene dal club e dalla nazionale. Non carichiamolo di pressione, ha tutto il tempo per diventare grande. I confronti con me non hanno senso, apparteniamo a generazioni diverse. Se proprio devono confrontarlo, che lo facciano con altri giovani della sua epoca come Vitinha o Dembélé».

L'OSSSESIONE DELLA VITTORIA - Sul tema dei due anni senza titoli, Ronaldo non si sottrae e ammette: «Ovviamente mi manca alzare trofei, è quello che desidero sempre, ma nel calcio si può anche non vincere. Adesso abbiamo un’occasione d’oro per tornare a farlo, ma sarà dura e dovremo giocare al massimo delle nostre capacità per battere questa Spagna».

FUTURO E MONDIALE PER CLUB - Infine, Ronaldo liquida rapidamente le voci di un possibile approdo al Mondiale per Club, chiarendo che la sua priorità assoluta è la nazionale: «Ho ricevuto molte proposte, alcune importanti, altre meno, ma non è un argomento rilevante. Conta solo la partita che abbiamo davanti. Non ci andrò».

Ronaldo ha parlato chiaro e forte. Ora la parola passa al campo, l’unico giudice insindacabile per un campione che a 40 anni vuole ancora zittire ogni polemica alzando al cielo l’ennesimo trofeo della sua straordinaria carriera.

Sezione: FIFA Club World Cup 25 / Data: Sab 07 giugno 2025 alle 14:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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