Maurizio Sarri torna sulla panchina della Lazio, una decisione guidata più dal sentimento che dalla ragione. Nella splendida cornice di Castiglione della Pescaia, ospite di un evento sportivo, il tecnico toscano ha deciso di raccontare senza filtri la scelta di riabbracciare il popolo biancoceleste.

IL MOTIVO DEL RITORNO - «Ho vissuto un anno lontano dal campo e nei primi mesi nemmeno ci pensavo al pallone», ammette Sarri a Sky Sport, spiegando di aver attraversato una fase personale difficile e intensa, durante la quale il calcio era passato inevitabilmente in secondo piano. Quando ha ritrovato l'equilibrio necessario, la scelta di tornare a Roma si è imposta con naturalezza: «Mi sono sempre sentito bene qui. La gente mi vuole bene, e io provo lo stesso. Non è stato certo un ragionamento dettato dal calcolo o da chissà quali ambizioni di classifica. Se ragionassi solo con la testa, non sarei tornato in un club dove ho già ottenuto il massimo possibile, arrivando secondo».

LAZIALITÀ, UNA FEDE UNICA - A sorprendere Sarri, al punto da voler tornare quasi immediatamente, è stato l'affetto viscerale della tifoseria biancoceleste. Una passione che, secondo il tecnico, supera qualsiasi logica e confine: «Dall'esterno non si può capire la profondità di questo sentimento. I tifosi della Lazio vivono la squadra come un’autentica missione di vita. È una passione autentica, folle, qualcosa che ti entra dentro e non ti lascia più».

OBIETTIVI REALISTICI - Ma cosa si aspettano Sarri e la Lazio da questo nuovo matrimonio? Il tecnico è cauto, consapevole che i biancocelesti inseguono da tempo, invano, quel salto di qualità che pare sempre sfuggire per un soffio. «La mia promessa è l'impegno, la dedizione, il lavoro fatto con il massimo amore», spiega Sarri con umiltà. «Sui risultati non posso fare previsioni, anche se ovviamente spero che questo sia finalmente l'anno giusto per concretizzare ciò che i tifosi aspettano da troppo tempo».

IL CUORE SOPRA TUTTO - Nonostante le possibilità di guardare altrove non gli siano mancate, il richiamo della Lazio è stato irresistibile: Sarri confessa apertamente che a guidarlo in questa scelta è stato soprattutto il cuore, non certo la razionalità del progetto o delle ambizioni economiche. «Avevo offerte concrete, potevo prendere altre strade, ma alla fine ho ascoltato soltanto il sentimento. Volevo tornare qui perché ho imparato a voler bene profondamente a questo ambiente».

UNA STORIA ANCORA DA SCRIVERE - L’avventura-bis di Sarri alla Lazio è appena cominciata, ma sembra già chiaro che sarà una storia fatta di passione e determinazione, in cui i tifosi possono tornare a sognare. Se il cuore avrà ragione anche stavolta, i biancocelesti potrebbero finalmente trasformare l'affetto in successi concreti. Sarà il tempo a dire se la scelta del tecnico sarà ricordata come romantica follia o geniale intuizione.

Sezione: Le Altre di A / Data: Lun 16 giugno 2025 alle 17:50
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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