Dopo un periodo difficile, Cristiano Piccini è finalmente riuscito a tornare al suo livello con la maglia del Valencia, con cui è tornato anche al gol nelle scorse settimane. In una lunga intervista concessa ad AS, il difensore è tornato a parlare anche dei sei mesi di prestito all'Atalanta della scorsa stagione, raccontati come una terribile esperienza: "La cessione all'Atalanta è stata un mio errore. Gasperini mi voleva anche se sapeva che ero fermo da un anno. Sono andato a Bergamo per i test fisici durati due giorni e lì hanno visto che mi mancava forza e c'erano altri problemi che ancora non avevo superato. Hanno comunque deciso di prendermi. La loro idea era darmi due mesi di adattamento prima di entrare in squadra. Dopo tre giorni il mio ginocchio si è iniziato a gonfiare, e sono iniziati i primi discorsi... 'Abbiamo sbagliato a prenderti, non sei pronto'. Mi facevano sentire come un invalido e come se il problema fossi io, anche se sapevano perfettamente in che condizioni ero arrivato. Ho giocato una partita per 60 minuti. Ero zoppo, non so nemmeno come ho potuto giocare. Ho giocato perché non c'era nessun altro. Poi è arrivato un momento in cui non mi sono nemmeno allenato con loro, ho lavorato con la seconda squadra. È stato un incubo. Avevo bisogno di aiuto e ho trovato tutto tranne l'aiuto. Sembrava che volessero affondarmi invece di aiutarmi. Ho chiesto di tornare a Valencia perché ero molto vicino a cadere in depressione".

Sezione: L'angolo degli ex / Data: Sab 08 gennaio 2022 alle 22:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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