Il ritorno del figliol prodigo ha il sapore dolce della nostalgia e l'orgoglio di chi ce l'ha fatta. Enzo Maresca sbarca a Bergamo non da semplice avversario, ma da campione del mondo per club e timoniere di una delle corazzate più potenti d'Inghilterra. Nella pancia della New Balance Arena, la conferenza stampa del tecnico italiano si trasforma in un tributo sincero al "miracolo" Atalanta, un modello che ha saputo esportare credibilità oltre confine, ma senza dimenticare le insidie di una sfida che vale l'Europa che conta.

ORGOGLIO TRICOLORE - Non usa mezzi termini Maresca per descrivere cosa rappresenti l'Atalanta vista dagli occhi di chi lavora all'estero. Le parole sono miele per la dirigenza e per l'ambiente orobico. «L'Atalanta è stata un vanto per noi italiani, purtroppo negli anni non abbiamo avuto molti motivi per esserlo fuori dai confini, ma la Dea è certamente una di queste eccezioni». L'elogio si estende al passato e al presente: «Posso solo fare i complimenti alla società e alla squadra. Gasperini è stato un maestro e Palladino ha raccolto un'eredità pesante. Ho osservato la squadra dal suo arrivo: domani sarà una sfida molto intensa contro una formazione tosta».

L'EVOLUZIONE DELLA SERIE A - L'analisi si sposta poi sul mutamento genetico del calcio italiano, di cui Bergamo è stata l'epicentro sismico. Maresca riconosce l'influenza devastante della filosofia gasperiniana sull'intero movimento. «Il campionato è cambiato parecchio, vedo molte più squadre attaccare rispetto a prima» osserva il tecnico dei Blues. «La verità è che oggi tante formazioni cercano di replicare qualcosa di simile all'Atalanta di Gasperini. È diventata un punto di riferimento».

IL BOLLETTINO MEDICO: PALMER E DELAP - Ma domani si gioca e il Chelsea deve fare i conti con assenze pesanti e gestioni delicate. Il focus è tutto sulle stelle assenti o a mezzo servizio. Maresca fa chiarezza sulla situazione di Delap e, soprattutto, del fuoriclasse Cole Palmer: «Fortunatamente Delap non ha fratture, ma era giusto preservarlo. Palmer? Anche lui è in fase di valutazione costante, la gestione prevede che possa giocare una gara sì e una no per non rischiare». Parole che confermano il turnover scientifico applicato dai londinesi.

MERCATO E NOSTALGIA - Tra le pieghe della conferenza spunta anche un indizio di mercato legato a Raheem Sterling, la cui situazione appare in bilico: «Valuteremo, su di lui staremo a vedere considerando anche le dinamiche del mercato». Infine, spazio al lato umano. Il ritorno in Italia da tecnico di un top club inglese è un cerchio che si chiude: «Mi rende molto orgoglioso tornare qui in questa veste». E cosa manca del Bel Paese? La risposta strappa un sorriso alla platea: «Mi manca il cibo. In Inghilterra ho imparato a cucinare, ma replicare i piatti della nonna è un'impresa difficile...».

NESSUNA PAURA DEL FATTORE CAMPO - In chiusura, un messaggio ai suoi e all'ambiente. Bergamo ribollirà di passione, ma il Chelsea non tremerà. «Giocare in trasferta non ci influenza. In Premier League siamo abituati a certi climi, anche caldi come quello bergamasco. Ci riadatteremo senza problemi». La promessa ai tifosi inglesi arrivati in Lombardia è solenne: «Ci sostengono sempre, vogliamo dare il 110% per loro».

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Sezione: L'avversario / Data: Lun 08 dicembre 2025 alle 20:06
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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