Guai a fidarsi della classifica. L'Hellas che attende i nerazzurri al Bentegodi è una squadra con l'acqua alla gola, falcidiata dagli infortuni e inchiodata all'ultimo posto, ma proprio per questo imprevedibile. Zanetti si gioca tutto e prepara una gara di pura trincea, affidandosi alla fantasia brasiliana per provare a scardinare le certezze di Palladino in ripartenza.

IL MOMENTO PIÙ BUIO - Se la Serie A fosse una corsa a tappe, il Verona sarebbe la squadra con la gomma a terra. I numeri dipingono un quadro desolante, forse peggiore anche di quello della compagna di sventure Fiorentina. Gli scaligeri sono ancora a caccia della prima vittoria in campionato: l'unico sorriso è arrivato in Coppa Italia contro il Cerignola, e solo ai calci di rigore. Eppure, l'avvio aveva illuso: tre pareggi nelle prime quattro, compreso quello con la Juve, sembravano il preludio a una stagione dignitosa. Poi il crollo, l'incapacità di vincere gli scontri diretti (Pisa, Cagliari, Lecce) e quella beffa atroce subita dai sardi dopo essere stati avanti 2-0. Oggi il bottino è magro: 6 punti, peggior attacco del torneo (8 gol) e 20 reti al passivo.

IL PARADOSSO OFFENSIVO - Ma da dove possono arrivare i pericoli per la Dea contro l'attacco più sterile del campionato? La risposta sta nei singoli e nelle caratteristiche. Il pericolo pubblico numero uno ha il ritmo nel sangue: Giovane. L'ex Corinthians è una seconda punta mobile, veloce nello stretto e imprevedibile, capace di creare superiorità numerica e fastidi alle retrovie nerazzurre se lasciato libero di agire tra le linee. Zanetti potrebbe affiancarlo a una boa strutturata come Mosquera o sfruttare la velocità di Gift Orban, un altro elemento discontinuo ma letale a gara in corso. È qui che l'Atalanta rischia: nel sottovalutare la rapidità delle ripartenze avversarie.

LAZZARETTO A CENTROCAMPO - Se l'attacco preoccupa per le caratteristiche - presenta il prossimo avversario della Dea, L'Eco di Bergamo -, la mediana veronese piange per le assenze. Zanetti deve fare i conti con un'emergenza totale: fuori l'ex atalantino Gagliardini per squalifica, out Serdar e Suslov per infortunio. Le scelte sono obbligate: dentro Niasse e Bernede, con la speranza di recuperare in extremis Akpa Akpro (o adattare Al Musrati). Un reparto da reinventare che cercherà di fare densità per soffocare le fonti di gioco orobiche.

IL FORTINO TATTICO - Scordiamoci partite a viso aperto. L'Hellas, privo anche della spinta di Bradaric a sinistra (spazio al danese Frese), alzerà le barricate. Il 3-5-2 di partenza è destinato a trasformarsi in un ermetico 5-3-1-1 in fase di non possesso. Nunez, Nelsson e Valentini avranno il compito di blindare l'area, mentre la squadra cercherà di sfruttare l'inerzia offensiva dell'Atalanta per colpire in contropiede. La Dea dovrà avere pazienza e, soprattutto, l'intelligenza di non scoprirsi troppo: contro chi non ha nulla da perdere, ogni distrazione può essere fatale.

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Sezione: L'avversario / Data: Sab 06 dicembre 2025 alle 07:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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