ATALANTA U23-SORRENTO 1-2 (p.t. 0-1)
28’ Cuccurullo (S), 61’ Ghislandi (A), 62’ D’Ursi (S)

C'è un confine sottile tra la sfortuna e la colpa, e l'Atalanta Under 23 sembra averci costruito sopra la propria domenica. Al Comunale di Caravaggio va in scena il classico copione della "beffa", un termine abusato nel calcio ma mai così calzante come per il lunch match contro il Sorrento. I nerazzurri dominano sul piano del palleggio, costruiscono una mole industriale di occasioni, ma cadono sotto i colpi di un avversario cinico, capace di capitalizzare al massimo due episodi isolati. L'1-2 finale è una sentenza severa che sancisce l'ottava sconfitta stagionale e il terzo passo falso tra le mura amiche, lasciando la truppa con la sgradevole sensazione di aver gettato alle ortiche una partita che, ai punti, avrebbe raccontato tutt'altra storia.

MONOLOGO STERILE E DOCCIA FREDDA – L'approccio alla gara dei padroni di casa è veemente. Vavassori si carica subito la squadra sulle spalle, trasformandosi in una spina costante nel fianco della retroguardia campana: nei primi dieci minuti il numero 11 impegna due volte Del Sorbo, erigendo il portiere ospite a protagonista assoluto. L'Atalanta avvolge, manovra e sfiora il vantaggio con l'incornata di Levak su cross di Ghislandi, ma il calcio sa essere crudele. Alla prima vera sortita offensiva, il Sorrento colpisce: è il 28' quando Cuccurullo pesca il jolly della domenica, un eurogol da fuori area che si spegne all'incrocio dei pali, lasciando di sasso la difesa orobica. È il vantaggio della concretezza sulla creatività, un 1-0 che manda le squadre al riposo con i nerazzurri increduli per lo svantaggio.

ILLUSIONE E HARAKIRI – La ripresa si apre con un'Atalanta ancora più arrembante, decisa a rimettere in sesto il destino del match. Vavassori e Panada duettano a meraviglia, ma la mira e i riflessi felini di Del Sorbo negano la gioia del gol. Il pareggio, sacrosanto, arriva finalmente al 62': un'azione corale rifinita da Cortinovis libera Ghislandi, il cui mancino, sporcato da una deviazione, vale l'1-1. Sembra l'inizio della rimonta, invece è il preludio al dramma sportivo. Passano appena sessanta secondi e l'equilibrio si spezza di nuovo, questa volta definitivamente. Un errore in fase di lettura difensiva di Comi spalanca un'autostrada a D'Ursi, che non perdona e riporta avanti i suoi. Un blackout mentale fatale, che trasforma l'entusiasmo in frustrazione nel giro di un battito di ciglia.

ASSEDIO E RIMPIANTI – L'ultima parte di gara è un assedio disperato e sfortunato. L'Atalanta si riversa in avanti con la forza della disperazione, collezionando palle gol in serie. Vavassori vede i suoi tentativi respinti da un insuperabile Del Sorbo o salvati sulla linea da Di Somma, mentre sulla ribattuta Bonanomi non trova il guizzo vincente. L'immagine simbolo della giornata è però l'errore di Cissè che, a due passi dalla porta e a tempo quasi scaduto, non riesce a deviare in rete un assist al bacio, spedendo alto il pallone del possibile 2-2. È l'ultimo atto di una gara stregata.

VERSO IL GIRO DI BOA – Al triplice fischio resta solo l'amarezza per un risultato che non rispecchia i valori espressi in campo. L'Atalanta U23 resta ferma a quota 22 punti, costretta a interrogarsi sulla propria fragilità difensiva e sulla mancanza di cattiveria negli ultimi sedici metri. Non c'è tempo per piangersi addosso: domenica prossima si chiude il girone d'andata con la difficile trasferta di Catania. In terra siciliana servirà meno estetica e più sostanza per evitare di trasformare i complimenti per il bel gioco in un altro pugno di mosche.

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Sezione: Serie C / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 15:15
Autore: Daniele Luongo
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