Una vittoria netta nel punteggio e, per fortuna, priva di strascichi polemici arbitrali. La direzione di gara del signor Marcenaro in Atalanta-Fiorentina supera la prova della moviola, gestendo con lucidità due episodi dubbi che avrebbero potuto cambiare l'inerzia del match, entrambi concentrati nella ripresa. L'analisi de La Gazzetta dello Sport, stamane, conferma la bontà delle decisioni prese dal fischietto, che ha optato per il "lasciar correre" in due circostanze in cui gli estremi per il penalty non c'erano.

IL BRIVIDO AL 61', BELLANOVA LA PRENDE COL FIANCO - Il primo episodio sotto la lente d'ingrandimento avviene poco dopo l'ora di gioco nell'area nerazzurra. Uno spiovente improvviso sorprende Bellanova, che si trova con il braccio largo in una posizione che, a velocità normale, poteva destare sospetti. La dinamica, però, scagiona l'esterno atalantino: si tratta di una palla inattesa e ravvicinata, ma soprattutto le immagini fugano ogni dubbio. Il pallone impatta sul fianco del giocatore e non sulla mano. Giusto, dunque, non concedere il rigore alla Fiorentina.

IL CONTATTO FINALE, SULEMANA GIÙ MA NON È FALLO - L'altro caso da moviola arriva al 90', questa volta nell'area viola. Sulemana, entrato nel finale, finisce a terra dopo un contatto con Pongracic. Il difensore toscano ferma il nerazzurro con un colpo d'anca decisa, riuscendo poi a toccare anche il pallone. Una dinamica "al limite" (definita "più no che sì"), ma l'arbitro Marcenaro ha valutato l'intensità dello scontro non sufficiente per decretare la massima punizione. Una lettura di campo coerente con il metro di giudizio tenuto per tutta la gara.

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Sezione: Serie A / Data: Lun 01 dicembre 2025 alle 09:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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