È passato dall'arbitrare le finali di Champions League a formare le nuove leve nelle categorie inferiori, ma la passione e l'autorevolezza sono rimaste immutate. Daniele Orsato è intervenuto ai microfoni di Sky per fare il punto sui primi mesi di applicazione del FVS (Football Video Support), la tecnologia "light" introdotta in Serie C che permette agli allenatori di chiamare la revisione delle azioni tramite un "challenge". Un'innovazione che, stando alle parole del designatore, sta modificando geneticamente il comportamento in campo, trasformando la tensione in collaborazione strategica.

LA SVOLTA COMPORTAMENTALE - I numeri e le sensazioni del campo parlano chiaro. L'introduzione del supporto video ha placato gli animi nelle aree tecniche. «Un bilancio dei primi mesi con l’FVS? Estremamente positivo» ha esordito Orsato. «Ringrazio i miei arbitri, che sono passati da dirigere senza tecnologia a confrontarsi con uno schermo. In questi mesi abbiamo notato che le espulsioni degli allenatori sono praticamente azzerate, perché non partono più a protestare. Ora sono concentrati sul chiedere la card o meno per far rivedere l’azione all’arbitro». Una rivoluzione culturale prima che tecnica.

CENTRALITÀ DELL'ARBITRO - Nonostante l'ausilio tecnologico, Orsato ci tiene a ribadire che la figura del direttore di gara non ne esce ridimensionata, anzi. Il fischietto resta il giudice ultimo della contesa. «Credo che la centralità sia rimasta: l’arbitro prende sempre la decisione. Non penso ci sia una delegittimazione del suo ruolo». L'obiettivo è la crescita dei giovani: «Abbiamo molti ragazzi che devono fare esperienza e, con il tempo, avremo una nuova generazione di arbitri pronti».

L'ONESTÀ SUL VAR - Un passaggio interessante riguarda la complessità del ruolo di chi sta davanti ai monitor. Orsato, con grande onestà intellettuale, ammette i propri limiti passati in quella specifica mansione. «Io il VAR non l’ho mai fatto, perché non ero capace di farlo. È un ruolo molto difficile: bisogna essere portati, bisogna avere voglia e stimoli per farlo. Gli errori sono fisiologici e bisogna accettarli».

IL LABIRINTO DEI FALLI DI MANO - Infine, un commento sull'eterno dilemma del calcio moderno: il fallo di mano. Tra interpretazioni e polemiche, il designatore non promette soluzioni magiche ma applicazione rigorosa. «È sempre stato l’aspetto tecnico più difficile. Rimarrà complicato: il regolamento va applicato. Modificarlo spetta agli enti competenti, noi cerchiamo solo di farlo rispettare».

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Sezione: Serie C / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 21:37
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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