Romelu Lukaku non ha paura di parlare chiaro, anzi, quando si tratta di difendere le sue idee e i suoi colleghi calciatori, l'attaccante del Napoli diventa un fiume in piena. In un'intervista recente rilasciata ai belgi di Het Laatste Nieuws, Big Rom ha disegnato un futuro diverso per il calcio, prendendo come esempio la NBA americana. Un progetto provocatorio, ambizioso, ma che merita di essere ascoltato con attenzione.

MODELLO NBA – Lukaku è convinto che il calcio dovrebbe prendere ispirazione dal modello NBA: «In America si gioca tanto e a ritmi elevatissimi, proprio come facciamo noi in Europa. Ma lì, dopo la stagione, i giocatori hanno diritto obbligatorio a sei settimane di riposo assoluto, seguite da quattro settimane di preparazione fisica intensa. Noi, invece, non abbiamo una pausa adeguata, e questo sta distruggendo fisicamente e mentalmente tanti calciatori».

FIFPRO ASSENTE – Il gigante belga ha lanciato poi una frecciata neanche troppo velata alla FIFPRO, il sindacato internazionale dei calciatori: «Si dice che tutelino i nostri interessi, ma personalmente non conosco alcun giocatore a cui sia stato davvero chiesto cosa pensa di questi ritmi eccessivi. È ora che qualcuno inizi seriamente ad ascoltarci».

IL CASO MONDIALE PER CLUB – Lukaku riflette anche sul calendario folle che attende chi sarà impegnato nel Mondiale per Club, spesso accusato di aumentare la stanchezza e il rischio di infortuni: «È vero, partiremo stanchi, ma ci sono anche risvolti positivi. Quando hai continuità di gioco, sei nel pieno della forma e questo può aiutarti a entrare più facilmente nella nuova stagione. Il problema vero è che non puoi continuare a farlo ogni anno senza riposare mai».

IL VIDEO CONTRO I CRITICI – Lukaku affronta poi le polemiche che lo hanno riguardato durante la sua carriera, in particolare dopo il controverso periodo al Chelsea: «Quella è semplicemente la storia della mia vita, sono stato abituato sin da bambino agli sguardi critici e diffidenti. Dal Lierse all’Anderlecht, fino al Chelsea, dove dopo il prestito all’Inter mi avevano relegato alla squadra B. Ma non ho mai perso la calma, ho aspettato con pazienza il momento giusto per parlare. Ho giocato la mia partita mentale, mantenendo sempre equilibrio e professionalità».

La visione di Lukaku non è banale: pone al centro del dibattito una questione cruciale come la salute dei calciatori e il rispetto della loro integrità fisica e mentale. Forse è arrivato il momento che chi governa il calcio ascolti davvero chi questo sport lo vive ogni giorno. Il messaggio di Lukaku non è soltanto una critica, ma una vera e propria proposta per cambiare un sistema che rischia di logorare i protagonisti del gioco più bello del mondo.

Sezione: Altre news / Data: Mar 24 giugno 2025 alle 06:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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