È finita nel peggiore dei modi la stagione della Salernitana. Il ritorno del playout contro la Sampdoria si è trasformato in un caos ingestibile, costringendo l’arbitro a interrompere definitivamente la partita. La reazione del Giudice sportivo non si è fatta attendere, con provvedimenti durissimi: retrocessione ufficiale in Serie C, sconfitta a tavolino e due gare da disputare senza pubblico.
SCONFITTA A TAVOLINO - Il match dell’Arechi è durato appena 65 minuti. La decisione inevitabile del direttore di gara è stata motivata dal ripetuto lancio in campo di fumogeni, petardi e addirittura seggiolini divelti dagli spalti, episodi gravissimi che hanno reso impossibile la ripresa del gioco anche dopo il primo tentativo di sospensione. La Salernitana, considerata oggettivamente responsabile, ha subito così lo 0-3 a tavolino, sancendo automaticamente la retrocessione in Serie C.
STADIO CHIUSO - Ma non finisce qui. Il comunicato ufficiale della Lega Serie B aggiunge alla sconfitta la pesante sanzione di disputare le prossime due partite casalinghe senza tifosi, a porte rigorosamente chiuse. Una decisione che punisce severamente il club granata, ma che riflette la gravità dei fatti accaduti sugli spalti e nei dintorni del terreno di gioco.
CAOS E FORZATURE - Dal rapporto dell’arbitro e della Procura federale emergono dettagli inquietanti. Al 18’ della ripresa, un gruppo di tifosi granata ha tentato di sfondare l’ingresso al campo dalla Curva Sud, respinto dalle Forze dell’Ordine. Subito dopo, altri sostenitori sono riusciti ad aprire un varco nei Distinti, bloccati solo grazie all’intervento degli steward. Una situazione fuori controllo che ha poi provocato l'interruzione definitiva della gara.
ULTERIORI SANZIONI POSSIBILI - Il Giudice sportivo ha comunque precisato che potrebbero arrivare ulteriori sanzioni, una volta acquisiti tutti i referti completi della partita. Il club campano, dunque, rischia altri provvedimenti disciplinari e dovrà prepararsi a gestire una situazione ancora più complessa nelle prossime settimane.
La Salernitana paga caro il comportamento irresponsabile di parte dei suoi tifosi. Adesso, dopo la sconfitta a tavolino e la retrocessione, il club deve affrontare una realtà durissima: ricostruire non soltanto la squadra, ma anche il rapporto con i propri sostenitori, per evitare che tragedie sportive come questa si ripetano in futuro.
IL COMUNICATO UFFICIALE - “Il Giudice sportivo, visto il rapporto dell’Arbitro e dei collaboratori della Procura federale nei quali veniva riportato che: al 18° del secondo tempo un gruppo di sostenitori della Soc. Salernitana, posizionati nel settore inferiore della Curva Sud, tentava di forzare il cancello di accesso al recinto di giuoco, non riuscendoci, a causa dell’intervento delle Forze dell’Ordine posizionatesi a protezione del varco; che subito dopo, nel settore Distinti lato Curva Sud, altri sostenitori della Soc. Salernitana, riuscivano a forzare il cancello di accesso al terreno di giuoco senza riuscire a entrare perché bloccati dagli stewards e dalle Forze dall’Ordine; che, successivamente, al 21° del secondo tempo, la gara veniva sospesa temporaneamente a causa del lancio sul terreno e nel recinto di giuoco, in prevalenza dal settore Curva Sud ma anche dai Distinti e dalla Tribuna, di numerosi petardi, fumogeni e seggiolini divelti dagli spalti“.
Continua: “A causa del protrarsi di questa situazione il Direttore di gara, dopo essersi confrontato con il Responsabile dell’Ordine pubblico, invitava le squadre a rientrare negli spogliatoi. Dopo circa trenta minuti, di concerto con tutte le parti, si rientrava sul terreno di giuoco per riprendere la partita ma, dopo pochi attimi, le intemperanze dei sostenitori della Soc. Salernitana riprendevano, costringendo pertanto il Responsabile dell’Ordine pubblico a disporre la sospensione definitiva della gara“.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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