Meno otto. Non è la temperatura, ma il passivo pesante che il calcio italiano deve registrare in Champions League rispetto alla passata stagione. Un anno fa, di questi tempi, l'Inter volava al secondo posto, l'Atalanta tallonava le grandi da quinta forza, e persino le milanesi e la Juve navigavano in acque più sicure. Oggi la fotografia è più sgranata: abbiamo perso quattordici posizioni complessive nel ranking e, a parte i nerazzurri di Milano, il rischio di dover passare dalle forche caudine degli spareggi è concreto. Tuttavia, il calcio è materia fluida e le tre giornate mancanti possono ribaltare ogni verdetto: il pessimismo cosmico potrebbe trasformarsi in una clamorosa opportunità di rilancio.

ANALISI – IL PARADOSSO INGLESE - Il destino ha servito un doppio incrocio sull'asse Italia-Inghilterra che profuma di sentenza - approfondisce La Gazzetta dello Sport stamane -. Sulla carta, il divario di ritmo e intensità tra Serie A e Premier League resta imbarazzante, ma il timing è tutto. Chivu incrocia il Liverpool nel momento peggiore della gestione Slot: i Reds sono una polveriera, reduci da quattro ko nell'ultimo mese e con il caso Salah (fuori lista e separato in casa) a minare lo spogliatoio. L'Inter, galvanizzata dal poker al Como, si muove come un blocco granitico: vincere significherebbe blindare gli ottavi nonostante il prossimo ostacolo si chiami Arsenal. Incredibile ma vero, a San Siro i nerazzurri partono avanti in classifica rispetto agli inglesi.

FOCUS DEA – UN DERBY IN PANCHINA - Discorso simile, ma con sfumature diverse, per l'Atalanta. Il Chelsea di Maresca è l'emblema dell'incostanza: capace di dominare il Barcellona e poi balbettare in Premier, dove la zona Champions è un miraggio. Per Palladino, la sfida contro il collega italiano non è solo un "derby" tattico, ma un crocevia fondamentale. La Dea in Europa ha un passo diverso rispetto al campionato (dove pesa il ko di Verona): 10 punti in cascina e scalpi prestigiosi come Eintracht e Marsiglia. Con Athletic Bilbao e St. Gilloise all'orizzonte, battere i londinesi significherebbe allontanare lo spettro dei playoff. La classifica a Bergamo è in perfetto equilibrio: si parte alla pari.

IL DUELLO – CONTE RITROVA LO SPECIAL ONE - Scendendo verso il Sud, la sfida si sposta sul piano dei nervi. Antonio Conte ritrova José Mourinho in un Napoli-Benfica che rievoca vecchie ruggini d'Oltremanica. Ma lo "Special One" appare appannato: terzo in Portogallo e in difficoltà in Europa, dove ha appena ritrovato il sorriso ad Amsterdam dopo quattro sconfitte. Il Napoli, con 7 punti, non può fare calcoli: il calendario (Copenaghen fuori, Chelsea in casa) è un campo minato e gli infortuni non lasciano tranquillo il tecnico salentino. Serve una vittoria per scacciare i fantasmi.

L'INCOGNITA – JUVE, VIETATO SBAGLIARE - Infine, il caso più spinoso. La Juventus di Spalletti affronta il Pafos, sulla carta la cenerentola del torneo, ma nei fatti una squadra che ha gli stessi punti dei bianconeri (6) e ha perso solo col Bayern. La "Vecchia Signora" arriva dalla disfatta psicologica del Maradona e non può permettersi passi falsi. Il valzer delle panchine (da Allegri a Motta, passando per Tudor fino a Spalletti) non ha ancora prodotto il cambio di marcia sperato. Con Benfica e Monaco alle porte, i playoff sono possibili, ma serve ritrovare un'identità smarrita.

La sesta giornata rappresenta lo spartiacque definitivo. Le crisi altrui sono un assist che non possiamo permetterci di sprecare: l'Italia ha l'occasione di trasformare un'annata di transizione in una nuova dimostrazione di forza.

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Sezione: Champions League / Data: Mar 09 dicembre 2025 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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