Non è più soltanto una questione di campo, di risultati che non arrivano o di un rapporto incrinato tra squadra e tifoseria. Quando la contestazione degenera in agguato e le parole lasciano spazio ai colpi proibiti, il calcio deve farsi da parte per lasciare spazio alla cronaca giudiziaria. La vile aggressione subita da Jeremie Boga e Terem Moffi ha superato il livello di guardia, innescando una reazione a catena che promette di non fare sconti a nessuno. La Francia calcistica è sotto shock e la risposta delle istituzioni non si è fatta attendere: quello che è accaduto al centro d'allenamento del Nizza non verrà archiviato come un semplice "eccesso di passione", ma trattato per quello che è, ovvero un atto criminale da perseguire con il massimo rigore.

DALLA CURVA ALL'AULA - Il limite è stato varcato e le vittime hanno deciso di non tacere. Jeremie Boga, talento mai dimenticato a Bergamo, e il suo compagno di reparto Moffi hanno sporto formale denuncia contro gli aggressori. Un atto necessario che ha spinto la Procura di Nizza ad aprire immediatamente un fascicolo d'inchiesta. Gli inquirenti sono al lavoro per identificare i responsabili materiali del pestaggio avvenuto domenica sera, trasformando una notte di follia in un caso giudiziario di rilevanza nazionale.

IL PUGNO DURO DELLE ISTITUZIONI - Le conseguenze per la tifoseria organizzata potrebbero essere devastanti. L'indagine, infatti, non mira solo ai singoli individui ma punta dritto al cuore del tifo nizzardo: sul tavolo c'è l'ipotesi concreta dello scioglimento del gruppo "Populaire Sud", la frangia più calda della curva rossonera. La presenza di circa 400 persone al blitz punitivo suggerisce un'azione coordinata che la giustizia francese sembra intenzionata a smantellare definitivamente.

PRETESTI ASSURDI E VIOLENZA - Emergono dettagli sempre più inquietanti sulla dinamica e sulle motivazioni del raid - approfondisce stamane La Gazzetta dello Sport - . I due giocatori sono stati colpiti con violenza alla testa, al torace e alle parti intime. A scatenare la furia degli ultras sarebbero stati motivi futili, quasi surreali: a Boga viene rinfacciato di aver ceduto biglietti a tifosi del Marsiglia, storici rivali e concittadini dell'esterno, mentre a Moffi non è stato perdonato un momento di scherzo con il presidente del Lorient, sua ex squadra. Giustificazioni che non reggono di fronte alla brutalità dei fatti.

FRONTE COMUNE - In questa battaglia di civiltà, i calciatori non saranno lasciati soli. La Lega Calcio francese (LFP) ha deciso di costituirsi parte civile nel processo, schierandosi apertamente al fianco delle vittime. Un segnale forte per ribadire che, anche in un momento sportivamente drammatico come la sesta sconfitta consecutiva, l'integrità fisica degli atleti è un valore non negoziabile.

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Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 03 dicembre 2025 alle 08:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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