Mentre Firenze ribolle e cerca risposte, arriva un endorsement pesante per il gesto più discusso del weekend. Giampaolo Pazzini, uno che la maglia viola l'ha indossata segnando 25 gol, ha analizzato ai microfoni di Radio Serie A il confronto andato in scena alla New Balance Arena tra Edin Dzeko e i tifosi toscani dopo la sconfitta contro l'Atalanta. L'ex bomber non ha dubbi: quello del bosniaco non è stato un atto di presunzione, ma una dimostrazione di leadership purissima, rara nel calcio moderno.

IL CORAGGIO DI ESPORSI, CONTRO LA LOGICA - Pazzini sottolinea l'eccezionalità del comportamento di Dzeko, considerando il contesto e l'anagrafe. «L'attaccante bosniaco ha mostrato tantissima personalità, mi è piaciuto molto», ha spiegato il "Pazzo". «Alla sua età, con la carriera che ha fatto, con quello che ha guadagnato e vinto, poteva tranquillamente fregarsene. Avrebbe avuto tutto il diritto di dire: "Ragazzi, io ho 38 anni, pensateci voi, io vado a farmi la doccia". Invece è rimasto lì».

SANGUE NELLE VENE, CHIOCCIA PER I GIOVANI - Il punto focale dell'analisi è la protezione verso lo spogliatoio. Dzeko ha agito da scudo umano per un gruppo fragile. «Quando un ragazzo così si espone in prima persona, significa che nelle vene ha il sangue, non l'acqua», ha aggiunto Pazzini. «Sta cercando di aiutare i compagni più giovani e in difficoltà, mettendo a frutto l'esperienza di chi ha già vissuto certe tempeste. Nonostante non stia giocando tantissimo, vuole sempre fare qualcosa di livello. Questo è il sintomo inequivocabile di un calciatore che non si arrende e vuole cambiare le cose».

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Sezione: Serie A / Data: Mar 02 dicembre 2025 alle 20:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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