Serve una notte da lupi per azzannare il Diavolo e la Lazio, questa volta, non ha sbagliato la presa. In un Olimpico ribollente di passione, la truppa di Maurizio Sarri si prende la rivincita e il pass per i quarti di finale di Coppa Italia, condannando il Milan di Massimiliano Allegri a un'uscita di scena prematura e dolorosa. Una partita a scacchi, tesa e bloccata, risolta dal guizzo del singolo quando i supplementari sembravano l'unica via d'uscita. I biancocelesti dimostrano solidità e cinismo, regalandosi la sfida contro il Bologna di Italiano, mentre i rossoneri devono fare i conti con la prima vera delusione della stagione in una competizione che era un obiettivo dichiarato e sfumato per un dettaglio.

TATTICA E LAMPI - L'avvio è di marca laziale, con Sarri che ordina di martellare sulla corsia mancina approfittando delle incertezze rossonere in fase di costruzione. Il Milan appare contratto, impreciso, quasi sorpreso dall'aggressività avversaria. Le occasioni migliori parlano biancoceleste: Basic sfiora il gol su invenzione di Zaccagni, poi serve un super Maignan per negare la gioia a Isaksen proprio allo scadere del primo tempo. Nella ripresa, l'ingresso di Nkunku vivacizza la manovra ospite e la gara si apre, ma Leao spreca clamorosamente la palla del possibile vantaggio.

L'INCORNATA VINCENTE - Quando l'equilibrio sembrava regnare sovrano, ecco l'episodio che spacca il match. Minuto 81: Nuno Tavares disegna una traiettoria perfetta dalla bandierina e Mattia Zaccagni, con una torsione che ha ricordato le gesta di Miroslav Klose, trova l'angolo giusto di testa per l'1-0. Il Milan prova il tutto per tutto nel finale inserendo la qualità di Modric, ma la Lazio alza il muro e controlla fino al triplice fischio, conquistando una qualificazione meritata per quanto espresso nei novanta minuti.

IL RAMMARICO DI MAX - Mastica amaro Massimiliano Allegri, consapevole che in queste gare i dettagli fanno la differenza. «Chi vince ha sempre ragione. La Lazio ha vinto una partita dove ha avuto più difficoltà rispetto a sabato» ha analizzato il tecnico livornese. «Era una partita bloccata, chi segnava per primo vinceva. Abbiamo preso gol su un corner dove potevamo difendere meglio». Nessun dramma, però, nonostante l'obiettivo sfumato: «Dispiace essere usciti dalla Coppa Italia a cui tenevamo, ma ora pensiamo a Torino. Passo indietro? Assolutamente no. Bisogna essere arrabbiati, ma bisogna guardare avanti: abbiamo Torino e Sassuolo prima della Supercoppa». Note positive dai singoli: «Jashari rientrava da tanto e ha fatto bene, come Ricci ed Estupinan».

L'ORGOGLIO DI MAU - Di tutt'altro umore Maurizio Sarri, che si gode l'abbraccio del suo popolo. «Ci ha fatto piacere che all’Olimpico siano arrivate 40.000 persone e stasera abbiano fatto un tifo feroce» ha commentato il Comandante. «L’eliminazione diretta contro il Milan è sempre qualcosa di importante, andiamo avanti e non abbiamo tempo per essere contenti perché domenica ci aspetta un’altra partita molto difficile». Una menzione speciale per chi solitamente sta nelle retrovie: «Basic? È arrivato qualche anno fa con ottime prospettive, poi si è un po’ perso. Non ho avuto dubbi a ritirarlo dentro e ci sta ripagando alla grande. A livello di movimenti è uno dei più affidabili».

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© foto di www.imagephotoagency.it
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Sezione: Coppa Italia / Data: Ven 05 dicembre 2025 alle 00:02
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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