Claudio Ranieri raramente perde la calma davanti alle telecamere, ma quando accade, c’è sempre qualcosa di grosso dietro. La polemica scatenata dal tecnico giallorosso dopo Atalanta-Roma è infatti un terremoto che coinvolge società, arbitri e Var, con un rigore tolto che valeva potenzialmente una stagione intera.

LA POSIZIONE DELLA ROMA - Dopo il fischio finale al Gewiss Stadium, Claudio Ranieri ha espresso con decisione tutto il suo disappunto riguardo la gestione arbitrale dell'episodio che ha coinvolto Pasalic e Koné. Il tecnico, solitamente equilibrato e pacato, ha chiamato direttamente in causa Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, chiedendo chiarezza immediata sui criteri di utilizzo della tecnologia. La società giallorossa, questa volta senza comunicati ufficiali, si è schierata silenziosamente ma chiaramente dalla parte dell'allenatore, condividendo integralmente il suo punto di vista.

NESSUNA CONSEGUENZA PER RANIERI - Nonostante le dichiarazioni forti e decise, Ranieri non dovrebbe incorrere in alcun deferimento. L'allenatore - spiega La Gazzetta dello Sport -, ha utilizzato toni certamente netti e incisivi, ma mai offensivi o provocatori, parlando con il piglio di un dirigente e mostrando un equilibrio che dovrebbe metterlo al riparo da eventuali provvedimenti disciplinari. Tuttavia, è lecito domandarsi se non sarebbe stato più opportuno lasciare questa incombenza a qualcun altro per proteggere il tecnico dalle inevitabili polemiche di queste ultime settimane decisive.

LA RISPOSTA DELL'AIA - L’Associazione Italiana Arbitri non ha tardato a rispondere, intervenendo ufficialmente attraverso il presidente Antonio Zappi. Le parole del numero uno dell'Aia sono state chiare: «La reazione di Ranieri ci dispiace molto, perché parliamo di una persona che gode di grande rispetto e stima per la sua sportività. Ma l'interpretazione del Var è stata assolutamente corretta. Non si può concedere un rigore per un semplice contatto minimo. Le immagini mostrano chiaramente che è Koné ad andare su Pasalic e non viceversa. Quindi, il Var ha rispettato perfettamente il protocollo».

IL PESO DEL VAR - Secondo Zappi e l’intera Aia, dunque, la decisione presa dal Var viene definita non solo corretta, ma addirittura esemplare. In sostanza, l’arbitro Sozza aveva commesso un errore nel fischiare il rigore, poi giustamente corretto grazie all'intervento tecnologico. Il designatore Rocchi si è detto convinto della bontà della decisione presa, ribadendo che episodi simili saranno chiariti ulteriormente nel prossimo appuntamento di “Open Var”.

UN RIGORE CHE VALEVA MILIONI - Il nocciolo della questione non è solo tecnico o regolamentare, ma soprattutto economico e sportivo. Il rigore assegnato e poi annullato poteva cambiare il destino della stagione della Roma, aprendo forse la strada verso una qualificazione Champions che, dal punto di vista finanziario, avrebbe significato un guadagnato garantito di almeno 50 milioni di euro.

Claudio Ranieri ha lanciato un sasso pesante nello stagno del calcio italiano. Le sue proteste scuotono l'ambiente, la Roma concorda in pieno, mentre l’Aia difende le sue scelte. Ora resta solo da capire se queste polemiche daranno la spinta decisiva ai giallorossi per conquistare sul campo quella Champions che il Var ha, almeno in questa occasione, allontanato.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mer 14 maggio 2025 alle 07:05
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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