ATALANTA U23-SORRENTO 1-2 (p.t. 0-1)
28’ Cuccurullo (S), 61’ Ghislandi (A), 62’ D’Ursi (S)

Il calcio, nella sua essenza più crudele, sa essere spietato con chi produce bellezza ma dimentica il cinismo. È questo il riassunto amaro della serata vissuta dall'Atalanta U23 di Salvatore Bocchetti, uscita sconfitta per 1-2 dalle mura amiche di Caravaggio contro un Sorrento pragmatico e letale. I nerazzurri hanno tenuto in mano il pallino del gioco, costruito, tessuto trame interessanti, ma si sono scontrati con il muro della concretezza avversaria e con i propri limiti in fase di finalizzazione. Nel post-partita, il tecnico campano non nasconde ai microfoni ufficiali del club la delusione per un risultato bugiardo rispetto alla mole di gioco espressa, ma si erge a scudo dei suoi ragazzi, lodandone l'atteggiamento propositivo. Una sconfitta che brucia, ma che deve servire da lezione in vista della trasferta di fuoco a Catania. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Mister, il calcio sa essere crudele e la sfida contro il Sorrento ne è la prova lampante. Si parla spesso di "partite stregate" quando si crea una mole di gioco imponente senza raccogliere frutti: come si commenta una sconfitta che vi vede tornare a casa a mani vuote nonostante il dominio territoriale?
«Beh, se devo essere sincero, avrei preferito senza dubbio creare qualche occasione in meno ma portare a casa qualche punto in più. Purtroppo, però, anche questo fa parte del gioco del calcio. Il dispiacere è enorme: aver dominato una gara del genere per lunghi tratti e dover andare via, tornare a casa senza nemmeno un punto in tasca, è qualcosa che si fa davvero fatica ad accettare nell'immediato. Tuttavia, non dobbiamo abbatterci: bisogna rimboccarsi le maniche e tenere la testa alta, perché i ragazzi hanno disputato una grandissima gara sotto ogni punto di vista».

Analizzando la prestazione a mente fredda, sembra incredibile non aver mosso la classifica. Crede che sia mancato quel pizzico di cinismo o di "cattiveria" agonistica necessaria per concretizzare quanto prodotto negli ultimi sedici metri?
«Probabilmente sì, per quanto riguarda la fase conclusiva ci è mancata un po' di quella sana cattiveria negli ultimi metri, quella determinazione necessaria per chiudere le azioni. Quando crei una mole di gioco così importante e non riesci a concretizzare, significa che qualche problemino in fase realizzativa c'è stato, è innegabile. Però, al netto di questo aspetto su cui lavoreremo, ci tengo a ribadire che sono molto contento dell'atteggiamento mostrato dai ragazzi. Hanno giocato a testa alta e hanno messo in campo una grandissima prestazione. È chiaro che poi il dispiacere resta forte per aver creato così tanto senza raccogliere nulla, ma ripeto: bisogna continuare così. Lo spirito mi è piaciuto molto, quindi continuiamo su questa strada».

Non c'è tempo per piangersi addosso, il calendario impone di guardare avanti. La prossima tappa vi vedrà impegnati in una trasferta bollente contro il Catania: come si riparte in vista di un impegno così gravoso?
«La testa deve andare subito a Catania, senza esitazioni. Sappiamo perfettamente che ci attende una sfida estremamente difficile, ma la verità è che nel Girone C non esistono partite semplici o scontate. Andremo lì con la stessa mentalità, cercando di imporre il nostro gioco per provare a strappare qualche punto importante anche su un campo difficile come quello di Catania».

L'analisi di Salvatore Bocchetti è lucida: l'Atalanta U23 è viva, gioca e crea, ma deve imparare l'arte spietata della concretezza. Il confine tra una grande prestazione e una sconfitta "stregata" è spesso una questione di centimetri e cattiveria. A Catania, in uno degli stadi più caldi della categoria, servirà trasformare la rabbia per questa beffa in energia positiva.

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Sezione: Under 23 / Data: Lun 15 dicembre 2025 alle 00:50
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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