È una vittoria che profuma di vertice quella ottenuta dalla Roma all'Olimpico, un successo di misura nel punteggio ma largo nella prestazione, capace di proiettare i giallorossi a una sola lunghezza dal Napoli di Antonio Conte. Di contro, il Como di Fabregas deve fare i conti con la dura realtà: dopo il passo falso di San Siro contro l'Inter, arriva il secondo stop consecutivo che allontana momentaneamente i lariani dalla zona Europa, lasciandoli ai piedi delle grandi, Bologna e Juventus incluse.

SCACCO MATTO TATTICO - La sfida, che prometteva scintille tra due squadre ambiziose, ha visto Gasperini mischiare le carte dopo la trionfale trasferta di Glasgow. Quattro cambi, dentro forze fresche come Pellegrini, Koné, Cristante e quel Wesley che si rivelerà decisivo. Dall'altra parte, Fabregas ha tentato l'azzardo del "falso nove", rinunciando inizialmente al peso specifico di Douvikas per puntare sulla mobilità di Diao alternato a Nico Paz. Una mossa che, alla prova del campo, ha mostrato la corda: per lunghi tratti la Roma ha imposto la propria legge fatta di pressing feroce e riaggressione immediata, soffocando sul nascere le idee di gioco degli ospiti, apparsi spaesati e privi di un vero punto di riferimento negli ultimi sedici metri.

LE SCORIE E L'INFORTUNIO - Il primo tempo è stato un monologo o quasi, macchiato solo dalla mancanza di cinismo dei padroni di casa. Wesley, prima della gloria, si è divorato un gol fatto su invito perfetto di Soulé, imitato poco dopo da Ferguson. Il Como, già in difficoltà nel trovare trame fluide, ha subito il colpo di grazia psicologico con l'infortunio di Diao al 37', che ha costretto Fabregas a inserire Douvikas a freddo. Proprio il greco, nel finale di frazione, ha fatto correre l'unico vero brivido lungo la schiena di Svilar, costretto a un'uscita tempestiva per sventare una mischia potenzialmente letale. Un lampo nel buio di una frazione a tinte giallorosse.

LA DECIDE WESLEY - Nella ripresa il copione non è cambiato, nemmeno dopo lo spavento per il gol annullato a Cristante per fuorigioco. Se il Como ha provato a scuotersi con un moto d'orgoglio guidato dalle giocate di Nico Paz, è stata la Roma a trovare la chiave di volta. Al 60', dopo un'azione avvolgente, Soulé ha servito nuovamente Wesley: questa volta il laterale brasiliano non ha perdonato, lasciando partire un siluro chirurgico che ha piegato le mani a Butez. L'1-0 ha dato il via a una gestione nervosa ma efficace da parte della ciurma di Gasperini, che ha controllato i tentativi confusi di reazione degli ospiti, affidati più alla freschezza dei subentrati come Jesus Rodriguez che a una reale organizzazione.

PROSPETTIVE - Il finale, frammentato da falli e sostituzioni, ha visto solo un sussulto di Bailey neutralizzato da Butez. Al triplice fischio, l'Olimpico celebra tre punti dal peso specifico colossale: la Roma è lì, col fiato sul collo della capolista. Per il Como, invece, è tempo di riflessioni: uscire a mani vuote dal doppio confronto con le big ridimensiona, almeno per ora, i sogni di gloria, obbligando Fabregas a ritrovare in fretta quella fisionomia chiara che nelle ultime uscite è sembrata smarrirsi.

IL TABELLINO

ROMA-COMO 1-0
61' Wesley

ROMA (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Rensch, Cristante, Koné, Wesley; Soulé (82' Bailey), Pellegrini (73' El Shaarawy); Ferguson. 
A disposizione: Angelino, Bah, Baldanzi, Dybala, Ghilardi, Gollini, Pisilli, Tsimikas, Vasquez, Ziolkowski.
All. Gasperini.

COMO (4-2-3-1):
Butez; Smolcic (79' Van der Brempt), Kempf, Ramon, Valle; Da Cunha, Caqueret (65' Posch); Addai (65' Jesus Rodriguez), Baturina (79' Kuhn), Diao (37' Douvikas); Nico Paz. 
A disposizione: Cavilina, Cerri, Diego Carlos, Le Borgne, Morenzo, Vigorito, Vojvoda.
All. Fabregas.

Arbitro: Feliciani

© foto di www.imagephotoagency.it
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Sezione: Serie A / Data: Lun 15 dicembre 2025 alle 22:50
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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