Cosa c’è di più entusiasmante e frenetico del mercato dei calciatori? Probabilmente solo quello degli allenatori. Ed è proprio lì che si sta giocando, silenziosamente, una partita a scacchi che potrebbe cambiare il volto della Serie A nel prossimo futuro. In mezzo a nomi prestigiosi, sussurri e trattative sotterranee, c’è una certezza sempre più solida: quella di Gian Piero Gasperini lontano da Bergamo dopo nove stagioni che hanno trasformato l’Atalanta da provinciale di lusso a grande del calcio italiano ed europeo.
Gasperini, con largo anticipo, ha dato segnali chiari sul proprio destino: difficilmente resterà ancora sulla panchina nerazzurri. Una scelta probabilmente maturata nel tempo, frutto di idee che forse non coincidono più con quelle del club. Ma un addio che inevitabilmente avrà ripercussioni su tutta la geografia delle grandi panchine italiane.
IL DOMINO CHE PUÒ INNESCARE GASP
La questione, infatti, non riguarda solo Bergamo. Gasperini è diventato un elemento centrale delle strategie delle big: Napoli, Juve e Roma lo tengono in altissima considerazione. Per i partenopei, Gasp sarebbe il primo nome in caso di addio di Antonio Conte, soprattutto considerando che il rapporto tra l'ex ct e De Laurentiis potrebbe non essere così saldo come sembra. La Juve stessa, ancora in cerca di certezze dopo una stagione complicata, pensa al tecnico dell’Atalanta come ideale punto di ripartenza, qualora Thiago Motta dovesse fallire il rush finale. La Roma, infine, costretta dalla scelta irrevocabile di Ranieri di dire addio alla panchina, avrebbe già messo il nome di Gasperini in cima alla propria lista. Non male per chi, anni fa, era stato quasi emarginato dopo l’esperienza all’Inter.
CHI AL POSTO DI GASPERINI?
L’Atalanta, che negli ultimi anni è diventata un riferimento tecnico e gestionale, non potrà accontentarsi di un allenatore qualsiasi. Sostituire Gasperini è complesso non solo per i risultati, ma soprattutto per il valore di un'identità calcistica costruita attorno al tecnico piemontese. Tudor, che ama un calcio intenso e il 3-4-2-1, sarebbe il profilo più coerente per continuare nel solco già tracciato. Ma attenzione anche a Roberto De Zerbi, un altro che potrebbe riaccendere l’entusiasmo con il suo calcio moderno e spettacolare. E poi c'è Sarri, che oltre a essere corteggiato da Roma e Fiorentina, è da tempo monitorato anche dalla dirigenza atalantina. Oltre alla suggestione Roberto Mancini, già avvistato a Zingonia in più di un'occasione.
ATALANTA AL CENTRO DEL VORTICE
Insomma, il futuro di Gasperini diventa la chiave di volta per le strategie di molte grandi del campionato. L’Atalanta rischia, nel bene e nel male, di trovarsi al centro del più grande domino di allenatori visto negli ultimi anni. E mentre le altre panchine tremano sotto l’ombra lunga di un tecnico che oggi sembra il più ambito d’Italia, Bergamo si prepara a salutare chi l’ha portata dove mai avrebbe immaginato. Forse con un po' di nostalgia, certamente con gratitudine. Ma in ogni caso consapevole che l'addio di Gasp non sarà solo la fine di un ciclo, ma l’inizio di una rivoluzione.
E allora teniamoci pronti: sarà un’estate calda, forse bollente, perché se il mercato calciatori appassiona, quello degli allenatori, quest’anno, rischia davvero di far esplodere la Serie A.
Autore: Lorenzo Casalino / Twitter: @lorenzocasalino
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