Conte ha vinto lo scudetto quando l'Europa l'ha sbattuto fuori. Una buona notizia conseguenza di una pessima notizia. Se l'Inter si allena dal martedì al sabato solo pensando all'impegno della domenica, questo, alla lunga, fa la differenza. Mentre Milan e Juventus devono pensare al doppio impegno, Conte prepara e non sbaglia certe partite. La rosa dell'Inter non è neanche paragonabile a quella del Milan. I rossoneri si sono trovati per diversi mesi in testa non per sbaglio ma per casualità. Non è una squadra da primato ma è una squadra da prime 4 posizioni. Quello che dicevamo ad inizio anno è stato confermato. Fin qui. Sarà sfida a due tra Inter e Juventus, ma se la Juve paga dazio per l'azzardo Pirlo, allora, sarà un'autostrada dritta per Conte. Non è stata proprio dritta ma l'autostrada, senza pagare il casello, gliel'hanno fatta trovare. La differenza la fanno, spesso, gli attaccanti. Lautaro e Lukaku sono presente e futuro. Ibra (che pensa a Sanremo) e Mandzukic (infortunato) rappresentano il passato anche se buoni per il presente. La differenza è qui. Lautaro Martinez segna e canta nel deserto di San Siro mentre Zlatan fa gli assist ad Amadeus per fare ascolti all'Ariston. Va a Sanremo, avrà preparatore atletico e si allenerà a Sanremo. Dopo che sono emerse queste notizie, lo diciamo da un mese e mezzo, ditemi voi perché i calciatori e i tifosi del Milan dovrebbero credere nello scudetto quando il suo giocatore simbolo e la stessa società hanno indirettamente dichiarato che dello scudetto se ne fregano. Un'organizzazione neanche da quarta serie dove in alcuni casi i calciatori lavorano al mattino e si allenano di pomeriggio. La gestione di Ibra a Sanremo è imbarazzante per un campione come Zlatan che si professa grande professionista dentro e fuori dal campo e per una società debole con un allenatore debole. Immaginate se Conte desse il benestare alle presenze fisse di Lukaku a Sanremo. Arriverebbe ad Imperia a calci. Il Milan, che ha fatto grandi cose sul mercato, paga l'assenza di un vero Direttore Generale. Maldini e Massara sono bravissimi sul campo ma ancora una volta il problema di questo Milan si chiama Ivan Gazidis. Dirigente che non incide se non in negativo. Consentire a Ibra, nel pieno della stagione, di andare a fare lo show sul palco del Festival significa non avere rispetto per i propri tifosi, che Ibra lo vogliono in campo a fare la differenza. E' giusto che lo scudetto lo vinca chi si allena con sudore e sacrificio tutti i giorni della settimana senza lasciare spazio ad inutili kermesse. E' come se Tiziano Ferro non andasse in gara a Sanremo perché doveva fare l'ospite d'eccezione ad un derby di Milano. Pensate voi se sono cose normali. Il Milan ha grandi colpe ma quelle principali restano dello svedese che neanche si sarebbe dovuto porre la domanda: vado o resto con la squadra? Al suo ritorno non potrà neanche sgridare più un ragazzino in allenamento che si allena male perché il ragazzino avrà tutto il diritto di dirgli "tu non ti alleni più a Sanremo sul lungomare?".
Una riflessione tattica. Prendo spunto da due allenatori che ammiro: Italiano e De Zerbi. Parlo di loro ma il tema riguarda, ormai, tutti. Se vedi partite di serie A, serie B, serie C e serie D si usa tutti la stessa moda. Dimenticando che tra la teoria e la pratica c'è una bella differenza. Non mi presentate numeri e schemi alla lavagna perché me ne vado. Io guardo e giudico il campo. Opinioni diverse? Bene. Io resto della mia. Anche se amo il confronto. Se parlassimo di teoria Giampaolo, il Re di Coverciano, da 15 anni sarebbe l'allenatore migliore del mondo. Invece, a livello pratico, sappiamo bene i risultati che ha ottenuto in carriera. Nell'ultimo week end i gol subiti da Spezia e Sassuolo mi hanno fatto rivoltare sul divano. Io capisco la ripartenza dal basso, il portiere che gioca con i piedi, i difensori che impostano dalla propria area di rigore con l'auspicio di far salire gli avversari e trovare gli spazi sugli esterni soprattutto per chi gioca 4-3-3. Capisco tutto. Una cosa, però, non la capirò mai: quando non ci sono le condizioni per fare questo tipo di giocata non bisogna farla. Se l'avversario ti pressa alto e le cose si complicano per difensore e portiere la palla deve sparire lontana o anche in tribuna. Nessuno ti arresta. L'obbligo di giocarla anche in situazioni disperate è un errore perché il beneficio diventa nettamente inferiore al rischio. Prendere gol, sperando di far partire una giocata, è una roba assurda. Vedete i gol presi da Spezia e Sassuolo. I criteri di gioco di Italiano e De Zerbi sono esemplari e prendo ad esempio due dei miei allenatori preferiti in serie A. Questa cosa, però, non la capirò mai. Anche perché con tutto il rispetto non reputo i difensori di Spezia e Sassuolo i migliori della categoria con i piedi.
Politica: oggi è il grande giorno. Si eleggerà il nuovo Presidente Federale. La conferma di Gravina o la sorpresa dai Dilettanti Cosimo Sibilia? Voci naranno che due anni fa c'era un accordo, anche scritto, tra Gravina e Sibilia dove si parlava di successione scontata al ventiquattresimo mese. Io ti aiuto ad essere eletto (due anni fa) ma tu mi appoggi e ti fai da parte alle prossime elezioni. Sta di fatto che negli ultimi mesi c'è stata una guerra a colpi di voti e di accordi. Tardelli si sarebbe dovuto candidare a Presidente dell'AIC e avrebbe appoggiato Sibilia, alla fine ha fatto l'accordo con Gravina. La serie A è andata con Gravina, idem la B e ovviamente la C con la rielezione di Ghirelli. Gravina ha incassato la fiducia di tutti fatta qualche eccezione. Lotito si è schierato con Sibilia, e non è poco, e gli arbitri hanno seguito Lotito. La Lega Nazionale Dilettanti voterà in massa il suo Presidente, Sibilia, ma del 34% totale dovrebbe perdere solo il 4% (Lombardia ed Emilia Romagna). Gravina con l'elezione di Tavecchio a Presidente del Comitato Lombardo ha tolto circa 4 punti percentuali a Sibilia. Tavecchio, in Lombardia, però ha vita breve perché il ricorso molto probabilmente lo vedrà perdente e dovrà lasciare la carica. Nel frattempo porta voti a Gravina. Sibilia ha dunque il 30% dei dilettanti, il 2% degli arbitri e qualche altro punto rosicchiato con Lotito tra A e B. Gli exit poll di casa mia oggi segnalano: Gravina 65%, Sibilia 35%. La forbice è più o meno questa. Chiunque vincerà, questa volta, però dovrà fare riforme serie e portare a casa risultati storici. In ordine: risolvere la partita dei diritti tv in serie A che ha preso un brutto andazzo, dare visibilità a tutte le Nazionali non solo la maggiore e l'Under 21, riformare i campionati, dare una credibilità economica alla serie C e ridurre i gironi e i club di serie D, trovare una stabilità finanziaria, parlare con il Governo e riportare il betting legale negli stadi e nel calcio. Gravina aveva iniziato un ottimo lavoro in C, però, non ha avuto il tempo di finirlo. Sibilia ha iniziato e sta portando avanti, con il sostegno dell'Avv Barbiero, un ottimo lavoro di rilancio per tutto il movimento dei Dilettanti. Probabilmente Gravina vincerà e Sibilia non perderà. Attenzione: il Governo Draghi non ha nominato un Ministro dello Sport. Meglio nessuno che uno come Spadafora. Ci sarà, però, un sottosegretario. E il nome caldo arriva da Forza Italia e potrebbe essere proprio quello di.... Cosimo Sibilia. Figuratevi che cinema. Vincerà uno solo ma è un peccato perché in coppia Gravina e Sibilia avrebbero funzionato bene. Uno manager, l'altro politico. Il calcio ha bisogno di unire e non di dividere per uscire da questa crisi che rischia di essere la peggiore della storia.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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