Una notte, una maledetta notte di Champions League. Aspettative disattese, fiumi di lacrime e sogni infranti. Quello 0-4 di Zagabria avrebbe potuto rovinare sul nascere un'intera stagione, la stagione più attesa, la stagione che entrerà inevitabilmente nella storia della città e del club. Mangiati dalla Dinamo all'esordio in Champions, sotto di due reti con la Fiorentina nonostante una mole di gioco nettamente superiore a quella dei propri avversari. Poi, il cuore e il talento nerazzurro. Un'impresa da Dea, ci piace definirla così, che ha mostrato a tutti (compresi gli stessi giocatori) perché quella dell'Atalanta sia una favola che ha fatto appassionare il nostro calcio. E che ha ancora tanto da raccontare, in Italia e in Europa.

Bravo Gian Piero Gasperini, che ha rischiato il tutto per tutto a gara in corso, passando a un 4-2-3-1 ultra-offensivo e conquistando una bella botta di adrenalina al 95' (lasciando stare il punto in classifica). Bravo Josip Ilicic, ancora una volta trascinatore di una squadra che raramente può fare a meno delle sue invenzioni. Brava l'intera squadra nerazzurra, la cui macchina ha sofferto un incidente - grave - in Croazia, ma è già ripartita o, quantomeno, sta ripartendo. È stata dal meccanico ed è pronta, piano piano, a riaccelerare ad alta velocità. Una sconfitta con la Fiorentina, oggi, avrebbe potuto inceppare tutto. Ma questo pareggio vale forse come una vittoria. L'Atalanta c'è, tra vecchie certezze (Ilicic, Gomez, Castagne) e nuovi protagonisti (Malinovskyi e Muriel). Verso obiettivi ancora ampiamente alla portata.

Sezione: Copertina / Data: Dom 22 settembre 2019 alle 21:01
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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