La trasferta del Bentegodi nasconde insidie che vanno ben oltre la semplice lettura della classifica. Se sulla carta i nerazzurri partono con i favori del pronostico contro un Hellas ancora a secco di vittorie, la storia insegna che sottovalutare l'animale ferito è un errore capitale. Esattamente un decennio fa, andò in scena un copione identico che si trasformò in uno psicodramma sportivo per i colori nerazzurri.

VIETATO SOTTOVALUTARE - Sembra un testacoda scontato, un match dove i tre punti sono virtualmente già in cassaforte prima ancora di scendere dal pullman. Ma il calcio è materia viva e spesso beffarda. L'Hellas di oggi, inchiodato all'ultimo posto e con la casella delle vittorie ancora ferma a zero, ricorda sinistramente quello di dieci anni fa. Un parallelismo storico che deve suonare come un campanello d'allarme assordante nello spogliatoio: mai dare per morto l'avversario, soprattutto quando gioca con la disperazione di chi non ha più nulla da perdere.

IL FLASHBACK DEL 2016 - Bisogna riavvolgere il nastro fino al 3 febbraio 2016 - analizza nello specifico il dato statistico TMW -. L'Atalanta guidata da Edy Reja sbarcava a Verona in un momento delicato, orfana della fantasia del "Frasquito" Maxi Moralez ceduto nel mercato invernale e reduce da un filotto negativo di sette gare senza successi. Dall'altra parte della barricata c'era l'Hellas dell'ex Gigi Delneri, una squadra che dopo ben 22 giornate di campionato non aveva ancora mai assaporato il gusto della vittoria. Sembrava l'occasione perfetta per il rilancio orobico, si trasformò invece nella tempesta perfetta.

ILLUSIONE E CROLLO - La gara iniziò sotto i migliori auspici, con Andrea Conti bravo a sfruttare un regalo della difesa scaligera per l'1-0 alla mezz'ora. Ma il diavolo si nasconde nei dettagli: prima dell'intervallo, Siligardi si inventò uno slalom tra Toloi e Masiello per il pareggio che gelò i nerazzurri. Nella ripresa, il patatrac definitivo: l'espulsione di Dramé per fallo da ultimo uomo lasciò la Dea in dieci e spianò la strada al gol decisivo di Giampaolo Pazzini. Quella sera il Verona festeggiò la sua prima vittoria stagionale proprio a spese dell'Atalanta, gettando i bergamaschi in una crisi profonda.

LA LEZIONE PER PALLADINO - Oggi come allora, il rischio di diventare la "medicina" per la crisi altrui è concreto se non si scende in campo con il coltello tra i denti. Quel precedente deve servire da monito: la Dea è avvisata, al Bentegodi servirà la massima concentrazione per evitare che la storia si ripeta e per impedire al Verona di rompere il digiuno proprio contro i nerazzurri.

© Riproduzione riservata

Sezione: I numeri / Data: Sab 06 dicembre 2025 alle 14:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print