ATALANTA-CAGLIARI 2-1 (p.t. 1-0)
11’ e 81’ Scamacca (A), 75’ Gaetano (C)

Nel calcio di Raffaele Palladino, la libertà è figlia dell'organizzazione. Charles De Ketelaere ne è l'esempio lampante: un talento che sembra fluttuare tra le linee con anarchica bellezza, ma che in realtà risponde a precisi dettami tattici. Dopo la vittoria sofferta ma vitale contro il Cagliari, il belga si è presentato ai microfoni di DAZN per analizzare la sua evoluzione nel nuovo sistema di gioco e, soprattutto, per guardare al futuro immediato. Con la Coppa d'Africa che priverà la Dea di pedine fondamentali come Lookman e Kossounou, l'ex Milan è chiamato a un ulteriore step di leadership tecnica. Tra giocate di alta scuola (come il doppio tacco che ha infiammato lo stadio) e compiti difensivi oscuri, ecco il pensiero del numero 17 nerazzurro. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Charles, in campo sembri muoverti con una leggerezza diversa, quasi slegato da compiti rigidi. Possiamo dire che in questo nuovo assetto tattico ti senti più libero di svariare e inventare?
«Diciamo che la mia posizione è spesso dettata dalle esigenze di copertura. Anche oggi, ad esempio, avevo il compito specifico di difendere sul loro centrocampista centrale, motivo per cui mi trovavo spesso in quella zona del campo a fare densità. È una richiesta precisa del mister: mi chiede di fare questo lavoro di raccordo e sacrificio, e io cerco di applicarmi al meglio. La libertà nasce sempre dall'organizzazione».

Si vede che vi state divertendo. Martedì col Chelsea avete dato spettacolo e anche stasera, in mezzo alla battaglia, ti abbiamo visto regalare un doppio tacco che ha strappato applausi. Palladino ha confessato che i giocatori tecnici come te lo fanno "impazzire" calcisticamente. Cosa vi chiede esattamente per farvi esprimere con questa gioia?
«Non so se ci sia una ricetta segreta, ma sicuramente ci chiede di attaccare con coraggio e di giocare molto insieme alle punte, cercando combinazioni veloci. Abbiamo tanto gioco nelle gambe e nella testa. Nel primo tempo credo che lo abbiamo fatto molto bene, creando tante occasioni da rete. Nel secondo tempo siamo calati un po' e abbiamo creato meno, ma la mentalità resta quella: dobbiamo continuare a spingere e segnare gol per vincere le partite. Oggi, fortunatamente, l'abbiamo fatto di nuovo».

Adesso arriva un momento cruciale della stagione. Lookman partirà per la Coppa d'Africa e starà via per un po'. Con la sua assenza, senti di dover prendere interamente sulle tue spalle la responsabilità tecnica dell'attacco atalantino?
«Non credo sia una questione individuale. Abbiamo tanti giocatori di qualità in rosa pronti a dare il loro contributo. È innegabile ed è vero che perdiamo tanta qualità con la partenza di Ademola "Ade" e anche con l'assenza di Kossounou in difesa, ma non possiamo fermarci a pensare a chi non c'è. Dobbiamo andare avanti. La responsabilità sarà condivisa: il gruppo è forte e dobbiamo dimostrarlo sopperendo a queste assenze tutti insieme».

Pragmatismo belga e piedi fatati. Charles De Ketelaere non cerca l'investitura a "salvatore della patria" in assenza di Lookman, ma richiama il collettivo alla responsabilità. L'Atalanta perde i suoi gioielli africani, ma si tiene stretta un CDK sempre più centrale nel progetto, capace di difendere come un mediano e di inventare come un numero 10.

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© foto di DAZN.com
Sezione: Interviste / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 01:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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