Non è stata una passeggiata, ma forse proprio per questo il sapore dei tre punti è ancora più dolce. L'Atalanta batte il Cagliari soffrendo, calando alla distanza ma trovando la zampata decisiva quando le gambe sembravano non girare più. Raffaele Palladino si presenta ai microfoni di Sky non solo soddisfatto per il risultato, ma orgoglioso della risposta caratteriale dei suoi ragazzi. E tra un'analisi tattica e l'altra, svela un retroscena che dà la misura della voglia di vincere del suo bomber.

IL RETROSCENA – GOL E FEBBRE
Il protagonista assoluto è Gianluca Scamacca, e non solo per la prestazione tecnica. Il mister racconta un dettaglio rimasto segreto fino al fischio finale: «Gianluca aveva 38 di febbre fino a due ore dalla partita. Ha stretto i denti e ci ha voluto dare una mano a tutti i costi». Palladino ha usato la psicologia per motivarlo: «Gli ho detto che le migliori partite io le ho fatte con la febbre. Lui ha sorriso e poi in campo ha fatto tutto lui. È stato davvero molto bravo, un segnale importante per il gruppo».

LA PARTITA – DAL DOMINIO ALLA PAURA
L'analisi del match è lucida. Un primo tempo sontuoso, un secondo tempo di sofferenza. «È stata una partita difficile contro una squadra di gamba. Abbiamo fatto un grande primo tempo senza rischiare niente, ma il grande rammarico è non aver trovato il raddoppio», spiega l'allenatore. Il calo fisico nella ripresa era preventivabile visti gli impegni ravvicinati, ma è lì che si è vista l'anima della squadra: «La cosa che mi è piaciuta di più è che sull'1-1, all'82', questa squadra poteva crollare mentalmente e fisicamente. Invece ha voluto fortemente la vittoria. Vuol dire che ci sono grandi valori nel gruppo».

EMERGENZA E SOLUZIONI – ORA SI LAVORA
La vittoria lascia però in eredità un conto salato. Tra l'infortunio di Berat Djimsiti e le partenze per la Coppa d'Africa di Ademola Lookman e Odilon Kossounou, la rosa si accorcia drasticamente. «Perdiamo due giocatori molto importanti e dispiace aver perso Djimsiti. Dovrò essere bravo in questa settimana a capire soluzioni diverse», ammette Palladino. La nota lieta è il calendario: finalmente ci sarà una settimana intera ("tipo") per lavorare prima della sfida col Genoa. «Fino ad ora ho potuto allenare poco, si giocava ogni due o tre giorni. Adesso ci dobbiamo concentrare sul recupero e mettere dentro cose nuove. Creare entusiasmo a Bergamo è fondamentale».

MENTALITÀ VINCENTE
La chiosa è sulla reazione psicologica, vero spartiacque della stagione: «Nei momenti di difficoltà bisogna andare ancora più forte e credere nei mezzi che si hanno. Stasera me l'hanno dimostrato: avere una reazione e ribaltare la partita quando avevamo poche energie non è da tutti».

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Sezione: Interviste / Data: Sab 13 dicembre 2025 alle 23:40
Autore: Daniele Luongo
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