Due perle per scacciare i fantasmi e prendersi l'Atalanta sulle spalle. Gianluca Scamacca è il volto copertina della vittoria nerazzurra, autore di una doppietta che mescola classe cristallina, istinto da predatore d'area e quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci. Se il primo gol è un colpo di tacco da cineteca, il secondo è una rovesciata rocambolesca che racconta la voglia matta di essere decisivo. Ai microfoni di DAZN, il centravanti analizza la sua rinascita sotto la gestione Palladino, ammettendo di aver finalmente trovato la condizione fisica ideale, e risponde con il sorriso alle analisi sui suoi gol, godendosi l'abbraccio virtuale di una Curva che non ha smesso un attimo di inneggiare al suo nome. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Gianluca, da quando è arrivato Palladino sembri aver cambiato marcia, trovando la via del gol con una continuità impressionante. È merito della "cura" del mister o c'è dell'altro dietro questa esplosione?
«Diciamo che sono finalmente entrato in condizione, quella vera. Ho trovato quella continuità fisica e di impiego che mi mancava e che per un attaccante è fondamentale. E poi c'è il fattore squadra: giocare con questi compagni, che mi cercano e mi aiutano in ogni situazione, rende tutto molto più semplice. È un insieme di fattori che sta funzionando».

Analizziamo i tuoi due gol, che raccontano due aspetti diversi del tuo essere giocatore. Il primo, di tacco, è puro istinto. Il secondo, in rovesciata, è spettacolare ma anche fortunato, con quel rimpallo sul sinistro che ha beffato il portiere passando sotto le gambe. È la sintesi perfetta tra classe e cinismo?
«(Sorride, ndr) Beh, sul tacco confermo: quelli sono i miei colpi, è stato un riflesso pronto in area. Sulla rovesciata... hai ragione, ho rovesciato col destro ma ho fatto gol col sinistro! Però onestamente un po' di fortuna ci vuole sempre nel calcio e oggi è girata dalla mia parte. Va benissimo così: per me l'importante è che la palla entri in porta, mi sarebbe andato bene anche se fosse entrata di ginocchio».

C'è stato un momento molto bello durante la gara: la Curva ti ha dedicato un coro e tu ti sei girato immediatamente verso di loro per ringraziare. Che emozione hai provato in quel frangente?
«Sì, l'ho sentito subito ed è stato bellissimo. I nostri tifosi sono semplicemente fantastici perché ci sostengono sempre, in ogni momento della gara, anche quando le cose si fanno difficili. Oggi più che mai si è visto quanto siano importanti per noi: sono davvero il nostro dodicesimo uomo in campo e quel coro mi ha dato una carica incredibile».

Gianluca Scamacca ha ritrovato il sorriso, la condizione fisica e, soprattutto, i gol. Con la fiducia incondizionata di Palladino e l'amore di una Bergamo che lo ha eletto a nuovo beniamino, il numero 9 nerazzurro è pronto a trascinare la Dea verso l'Europa che conta, un colpo di tacco (o di fortuna) alla volta.

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Sezione: Interviste / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 01:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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