Tre punti di platino, sudati fino all'ultimo secondo, ma che pesano come macigni sulla classifica e sul morale. Gianluca Scamacca si presenta davanti alle telecamere di Sky Sport con la lucidità di chi sa leggere le pieghe di una partita complicata. Il successo casalingo per 2-1 contro il Cagliari non è stato una passeggiata di salute, e il centravanti nerazzurro non si nasconde dietro frasi di circostanza, analizzando con onestà i pregi e i difetti di una serata che conferma l'Atalanta nelle zone nobili, ma che lascia anche qualche piccolo rimpianto per una gestione che poteva essere più tranquilla.

CINISMO E RIMPIANTI – La lettura del match da parte del bomber è chirurgica. Nessuna sorpresa sulla tenacia degli avversari, ma un mea culpa sulla mancata chiusura anticipata della contesa. «Sapevamo perfettamente che sarebbe stata una gara difficile, loro sono una squadra tosta», ammette Scamacca. Il rammarico, però, risiede nella mancata concretezza della prima frazione: «Siamo stati bravi a sbloccarla, ma nel primo tempo potevamo e dovevamo farne altri due. Nonostante tutto, abbiamo continuato a spingere e alla fine l'abbiamo portata a casa. Questo è ciò che conta».

IL FATTORE FISICO – In un calcio che non concede tregua, la gestione delle energie diventa cruciale. Scamacca non cerca alibi, ma fotografa la realtà di un calendario intasato che mette a dura prova i muscoli e la tenuta mentale. «Siamo sulla strada giusta», assicura l'attaccante, «ma è normale che giocando tante partite così ravvicinate subentri un po' di stanchezza. Noi cerchiamo sempre di dare il massimo, la continuità è il nostro obiettivo primario».

L'EREDITÀ DI LOOKMAN – Uno dei temi caldi è l'imminente assenza di Ademola Lookman, pedina fondamentale nello scacchiere orobico. Di fronte alla prospettiva di dover rinunciare al compagno di reparto, Scamacca risponde da leader, blindando lo spogliatoio e mostrando totale fiducia nella profondità della rosa: «Chi giocherà al suo posto si farà trovare pronto. Non ho dubbi che chiunque scenderà in campo darà il cento per cento per non far sentire la sua mancanza».

PRIORITÀ BERGAMO – In chiusura, un passaggio obbligato sulla Nazionale e sull'orizzonte dei playoff Mondiali. Una vetrina che stuzzica l'ambizione di ogni calciatore, ma che per Scamacca, al momento, rappresenta solo uno sfondo lontano. «Il playoff è assolutamente uno stimolo in più», confessa, per poi raddrizzare subito il tiro verso la realtà del club: «Ma ora sono totalmente concentrato qui a Bergamo. Con l'Atalanta abbiamo tanti obiettivi da raggiungere e la mia testa è solo per questa maglia».

Parole che suonano come una promessa ai tifosi: prima la Dea, poi tutto il resto. Scamacca ha fame e l'Atalanta ha bisogno dei suoi gol per continuare a sognare.

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Sezione: Interviste / Data: Sab 13 dicembre 2025 alle 23:10
Autore: Daniele Luongo
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