Le luci si spengono al Bentegodi e con esse le certezze di un'Atalanta che sembrava aver ingranato la marcia giusta. Il 3-1 incassato contro l'Hellas Verona non è solo un incidente di percorso, ma un campanello d'allarme che risuona forte soprattutto sotto l'aspetto mentale. In una gara dove serviva il coltello tra i denti, la Dea è apparsa scarica, incapace di leggere le pieghe di un match sporco e fisico. A metterci la faccia nel post-partita è Nicola Zalewski. L'esterno, senza nascondersi dietro frasi di circostanza, offre un'analisi spietata del blackout collettivo, individuando nell'atteggiamento la causa scatenante della sconfitta. Ma il calcio moderno non aspetta: con il calendario fitto, la possibilità di riscatto è già dietro l'angolo. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com

Nicola, la sensazione dalla tribuna è che la squadra sia stata sorpresa dall'intensità dell'Hellas, non riuscendo a interpretare il match come serviva. Condivide questa analisi o crede ci sia dell'altro dietro questo passo falso?
«Purtroppo l'analisi è corretta e non possiamo nasconderci. La squadra non è riuscita a capire in tempo che tipo di partita era richiesta oggi: serviva una battaglia su ogni pallone e noi non siamo stati pronti. Abbiamo sbagliato l'atteggiamento iniziale e questo, a questi livelli, si paga a caro prezzo. Loro, al contrario, sono stati più bravi di noi proprio sotto questo aspetto: hanno messo più fame e determinazione nei duelli. È una responsabilità che dobbiamo prenderci».

Il calendario però non concede tregua: si torna in campo tra pochissimo. In un momento del genere, giocare ogni tre giorni rappresenta un rischio ulteriore o un'opportunità benedetta per cancellare subito questa delusione?
«È un punto fondamentale da approfondire. Giocare ogni tre giorni è una lama a doppio taglio che ci aiuta sia in senso positivo che negativo, ma oggi voglio vederla come un'opportunità. In questo ritmo frenetico, il passato, sia esso una vittoria o una sconfitta come questa, te lo devi scordare subito. Non c'è tempo per festeggiare né per piangersi addosso: devi dimostrare il tuo valore sempre "oggi", nel presente. Non puoi pensare a quello che è stato o preoccuparti troppo del futuro. Martedì abbiamo già una partita molto importante davanti ai nostri tifosi e vi garantisco che cercheremo di fare del nostro meglio per riscattarci immediatamente».

Niente alibi, solo la presa di coscienza di un errore di approccio che non deve ripetersi. Zalewski traccia la linea: archiviare Verona non significa dimenticare gli errori, ma trasformare la rabbia in energia cinetica per la sfida di martedì. Il pubblico del Gewiss Stadium attende una risposta, e la squadra sembra aver recepito il messaggio.

VERONA-ATALANTA 3-1 (p.t. 2-0)
28’ Belghali (V), 36’ Giovane (V), 71’ Bernede (V), 81’ rig. Scamacca (A)

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Sezione: Interviste / Data: Dom 07 dicembre 2025 alle 00:45
Autore: Daniele Luongo
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