Dalle notti magiche di Dublino alla corte del 'Cholo'. Matteo Ruggeri, l'ennesimo gioiello grezzo sgrezzato a Zingonia, fa il bilancio dei suoi primi mesi all'Atletico Madrid. Tra nostalgia nerazzurra, un conto in banca decisamente più pesante e la voglia di scalare le gerarchie in una delle difese più rocciose d'Europa, l'esterno non ha intenzione di fare passi indietro.

LA NUOVA VITA COLCHONERA - Il salto è stato vertiginoso: dalla tranquillità laboriosa di Bergamo alle luci della ribalta del Cívitas Metropolitano. Ruggeri non si nasconde: sapeva che l'approdo in un top club mondiale avrebbe comportato oneri e onori. «Sono venuto qui per dimostrare cosa so fare e per migliorare» ha dichiarato, consapevole che il posto fisso va guadagnato col sudore. Diego Simeone, per ora, gli ha spesso preferito l'esperienza di Hancko in campionato, ma l'ex atalantino sta entrando progressivamente nelle rotazioni, dimostrando di avere la "garra" giusta per convincere l'argentino.

EREDITÀ NERAZZURRA - Impossibile dimenticare da dove tutto è partito. L'Atalanta ha cresciuto in casa un altro talento cristallino, forse inizialmente sottovalutato dalla critica ma capace di esplodere nel momento decisivo. Ruggeri lascia in dote ai tifosi della Dea il ricordo indelebile della cavalcata in Europa League, impreziosita da quel gol urlo contro il Marsiglia in semifinale e da cross al bacio. Una presenza costante, pur nell'alternanza con Zappacosta, che ha certificato la bontà del lavoro del settore giovanile orobico.

I CONTI TORNANO PER TUTTI - L'operazione estiva si è rivelata un capolavoro economico per tutte le parti in causa. Per l'Atalanta, i 20 milioni incassati rappresentano una plusvalenza secca da manuale. Per il giocatore, la scelta è stata anche una benedizione finanziaria: l'Atletico ha messo sul piatto un contratto che ha praticamente triplicato il suo ingaggio, portandolo dagli 800 mila euro percepiti a Bergamo (cifra già alzata rispetto ai 250 mila pre-finale) ai 2,5 milioni attuali. Un balzo che cambia la vita.

FUTURO SENZA VALIGIE - Nonostante un minutaggio non ancora da titolare inamovibile, gli scenari di mercato non prevedono scossoni. Simeone si fida di lui e lo inserisce spesso a gara in corso quando serve gamba e freschezza. «Sono appena arrivato e ho dovuto adattarmi. Devo solo mantenere questo livello» ha ribadito il ragazzo. Nessun prestito all'orizzonte: Ruggeri resta a Madrid per giocarsi le sue carte, forte di quella mentalità operaia appresa sui campi di Zingonia.

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Sezione: L'angolo degli ex / Data: Gio 04 dicembre 2025 alle 15:45 / Fonte: Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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