Non c'è solo la gloria sportiva, l'orgoglio di aver piegato i giganti del Chelsea o il sogno di un quinto posto ora in classifica delle League Phase che profuma di ottavi diretti. Dietro le imprese della truppa di Raffaele Palladino c'è una solidità economica che si autoalimenta a suon di vittorie. La nuova Champions League, con il suo format allargato e i montepremi più ricchi, si sta rivelando una vera e propria miniera d'oro per le casse dei Percassi. I calcoli, aggiornati dopo la sesta giornata, svelano una cifra che fa girare la testa: il club orobico ha già messo in tasca oltre 51 milioni di euro. E il tassametro corre ancora.

PIOGGIA DI MILIONI - La rivoluzione UEFA, operativa dalla scorsa stagione, ha aperto i rubinetti: 2,47 miliardi di euro distribuiti ai club, contro i 2 del vecchio ciclo. Un aumento di gettito che l'Atalanta sta sfruttando alla perfezione. L'analisi realizzata da Calcio e Finanza.it fotografa una situazione idilliaca: il passaggio del turno o il piazzamento finale non sono solo obiettivi di campo, ma vere e proprie voci di bilancio fondamentali per la sostenibilità e la crescita futura del progetto.

IL GETTONE E I RISULTATI - Partiamo dalle certezze. Il solo fatto di esserci, di sentire quella musichetta, ha garantito alla Dea un bonus partecipazione di 18,62 milioni di euro (in crescita rispetto al passato). Poi c'è il campo: ogni vittoria e ogni pareggio hanno un prezzo. Nonostante il valore unitario dei singoli successi sia leggermente calato (2,1 milioni a vittoria), l'aumento delle partite permette di accumulare tesoretti importanti. Grazie al cammino sontuoso fatto finora – impreziosito dagli scalpi di Marsiglia, Eintracht e Chelsea – l'Atalanta ha già incamerato 9,1 milioni di euro legati esclusivamente ai risultati sul terreno di gioco.

IL TESORO NASCOSTO: IL VALUE PILLAR - Ma la fetta più grossa della torta arriva da un meccanismo tecnico ma ricchissimo: il pilastro "value". Si tratta di una voce che accorpa il vecchio market pool (diritti tv) e il ranking storico. Qui i conti sorridono ai nerazzurri: stimando il mercato italiano dei diritti tv al quinto posto in Europa, l'Atalanta si assicura circa 16,83 milioni dalla quota europea e altri 6,22 milioni da quella non europea. Soldi "invisibili" durante la partita, ma pesantissimi a bilancio.

LA PROIEZIONE MONSTRE - Tirando la riga, la calcolatrice segna un totale provvisorio di 51,045 milioni di euro. Una cifra che comprende una stima prudenziale del piazzamento finale (calcolata al minimo, ovvero l'ultimo posto, che vale 275mila euro). Ma qui sta la notizia nella notizia: l'Atalanta è attualmente quinta. Se dovesse mantenere posizioni di vertice, quel bonus finale esploderebbe, facendo lievitare ulteriormente il ricavo complessivo ben oltre la soglia attuale. Palladino vince in campo, la società vince in banca: il circolo virtuoso di Bergamo è più vivo che mai.

IL DETTAGLIO DEGLI INCASSI ATTUALI

Bonus Partecipazione: 18,62 milioni

Quota Europea (Value Pillar): 16,83 milioni

Risultati sul campo: 9,10 milioni

Quota Non Europea (Value Pillar): 6,22 milioni

Posizione minima (stima prudenziale): 0,275 milioni

TOTALE PROVVISORIO: 51,045 milioni

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Sezione: Primo Piano / Data: Gio 11 dicembre 2025 alle 00:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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