Andato via Retegui, il capocannoniere dello scorso campionato, lo scettro del miglior marcatore non ha padroni. Kean, il runner up della passata edizione, ci punta ma la concorrenza è forte, non solo da Lautaro Martínez, Vlahović e altri grandi centravanti di scuola Serie A, ma un’onda di nuovi arrivi in categoria che promettono di scuotere la prossima classifica marcatori. Andiamo a scoprirlo, partendo dalla Juventus.

Juventus, fuoco nuovo in attacco con David e Openda - La Juventus ha scelto di rinforzarsi davanti, aggiungendo due colpi di peso a un reparto già ricco di talento con Vlahović, Yıldız e Zhegrova. L’arrivo di Jonathan David rappresenta una scommessa intrigante: il canadese ha già lasciato la firma all’esordio contro il Parma, segnando un gol da centravanti puro su invito di Yildiz. A secco contro il Genoa, dovrà adattarsi ai ritmi tattici della Serie A Enilive per replicare le cifre messe a segno con il Lille: 87 gol in cinque anni in Ligue 1, 109 totali considerando anche le coppe. Accanto a lui c’è Loïs Openda, classe 2000, centravanti belga dal repertorio moderno: velocità, profondità e senso del gol. Cresciuto nel Bruges, ha trovato la consacrazione prima al Vitesse e poi al Lens, trascinato al secondo posto in Ligue 1 con 21 reti al debutto e la tripletta più veloce del calcio francese (4 minuti e 30 secondi). Il Lipsia lo ha acquistato per una cifra record, e lui ha ripagato con una stagione da 28 gol e 7 assist, diventando l’uomo copertina dei “tori rossi” e imponendosi come uno degli attaccanti più esplosivi della Bundesliga. A Torino porta quella capacità unica di spaccare le difese con strappi improvvisi, qualità che lo rendono ideale per un tridente dinamico con Yıldız e Zhegrova o per formare una coppia d’attacco con David o Vlahović. La sua abitudine ad adattarsi in fretta a nuovi contesti e ad inserirsi al meglio in ogni nuova realtà fa sperare i tifosi bianconeri a un impatto immediato anche in Serie A Enilive.

Nkunku, il jolly offensivo del Milan di Allegri - Il Milan ha scommesso forte su Christopher Nkunku, talento cresciuto nel PSG e maturato al Lipsia, dove ha collezionato 70 gol e 56 assist in quattro stagioni. Giocatore eclettico e imprevedibile, è stato votato miglior giocatore della Bundesliga nel 2021/22 grazie a una stagione straordinaria da 20 reti e 15 assist. La sua duttilità è il vero valore aggiunto: seconda punta, trequartista, esterno, è capace di interpretare più ruoli con la stessa efficacia. Al Lipsia ha imparato con Nagelsmann, che lo ha reso una pedina tattica mobile facendolo giocare ovunque, mentre al Chelsea ha vissuto stagioni alterne, frenato dagli infortuni ma capace comunque di contribuire ai trionfi in Conference League e Mondiale per Club. Allegri lo accoglie come un’arma in più per variare il sistema offensivo: Nkunku sa accendersi nello stretto, ama dialogare nello spazio corto e dispone di un tiro secco e preciso. Al Milan può agire in un tandem d’attacco con Giménez o Leão, o sostituire uno tra il portoghese e Pulisic nel tridente. Assente dai campi dal 13 luglio, giorno della finale del Mondiale per Club, l’attaccante francese con ogni probabilità inizierà dalla panchina contro il Bologna. Allegri e i tifosi rossoneri, però, puntano di vederlo dall’inizio il prima possibile.

Højlund, la nuova punta di Conte - Tra i volti nuovi più attesi c’è anche Rasmus Højlund, tornato in Italia dopo l’avventura in Premier con lo United. Cresciuto nel Copenaghen, si è fatto conoscere in Austria con lo Sturm Graz prima di passare all’Atalanta, dove con 9 gol e 4 assist ha mostrato lampi del suo talento cristallino. Il boom a Bergamo alla corte del Gasp lo ha proiettato nell’élite del calcio europeo, spingendo lo United a investire su di lui una cifra monstre. A Manchester ha vissuto stagioni complicate, tra pressioni e alti e bassi, ma non ha mancato di lasciare il segno: 10 reti in Premier e soprattutto 5 centri in 6 gare di Champions al debutto, segnale di una personalità pronta per i grandi palcoscenici. A Napoli, sotto la guida di Conte, cerca il rilancio: la sua progressione palla al piede, la capacità di attaccare la profondità e la rapidità nonostante i 191 cm di altezza lo rendono un’arma temibile. Meno forte nel gioco aereo – solo 3 gol di testa in carriera -, un aspetto su cui dovrà lavorare molto per entrare nelle grazie di Conte; si alternerà con Lucca per dare più soluzioni al tecnico degli azzurri, ma la sua fame di riscatto lo rende uno degli osservati speciali della stagione.

Ferguson, il centravanti titolare della Roma - Alla Roma, Evan Ferguson si candida a ruolo da titolare nelle gerarchie di Gasperini. A soli 21 anni porta con sé già tre stagioni in Premier al Brighton e un potenziale in divenire e ancora tutto da esplorare. Non ha numeri da bomber puro: 13 reti totali nel campionato inglese. Porta a Trigoria un mix di fisicità (188 cm), intelligenza tattica e predisposizione al gioco di squadra: sa proteggere palla, far salire la squadra e creare spazi per i compagni, un’arma preziosa per le trame del Gasp. Il contesto giallorosso sembra perfetto per esaltarlo. Con i cross di Angeliño e Wesley, e con la fantasia di Dybala e Soulé alle sue spalle, Ferguson potrà aumentare la sua media realizzativa. Il suo assist per Soulé a Pisa è stato un esempio lampante della sua predisposizione al gioco collettivo. Gasperini lo considera centrale nel progetto: la sensazione è che questa possa essere l’annata della sua definitiva consacrazione.

Semih Kılıçsoy, il gioiello turco - Classe 2005, cresciuto nelle giovanili del Beşiktaş, Kılıçsoy arriva in Serie A Enilive con l’etichetta di talento luminoso e già riconosciuto a livello internazionale. Attaccante rapido, istintivo e con grande senso della porta, ha già fatto il suo esordio nella Nazionale maggiore turca, voluto da Vincenzo Montella dopo una trafila impressionante con le giovanili del club di Istanbul. In patria ha spesso alternato il ruolo di centravanti a quello di esterno offensivo, segno di una versatilità che lo rende appetibile in diversi sistemi di gioco. A Cagliari sarà chiamato a crescere, ma il suo mix di tecnica e velocità può trasformarlo in una delle sorprese più intriganti del campionato.

Nikola Štulić, il nuovo terminale del Lecce - Con Krstović passato all’Atalanta, il Lecce ha scelto un altro centravanti balcanico per guidare l’attacco. Štulić, classe 2001 serbo, è un attaccante di struttura – 188 cm – che fa della presenza in area e del gioco aereo le sue qualità principali. Rapace sottoporta e opportunista, si è fatto notare in Belgio con una stagione da 17 gol, confermandosi come attaccante solido e concreto. A Lecce sarà il punto di riferimento offensivo, alternandosi con il giovane Camarda ma con la responsabilità di garantire quei gol che valgono la salvezza. Il suo impatto fisico, la sua fame e freddezza sotto porta lo rendono già un idolo potenziale dei tifosi salentini.

Henrik Meister, forza e centimetri per il Pisa - Dalla Danimarca all’Arena Garibaldi, Henrik Meister porta con sé un bagaglio di fisicità e potenza che pochi suoi coetanei possono vantare. Classe 2003, alto 1,93, è il tipico centravanti boa, prezioso nel gioco di sponda e nelle battaglie fisiche con i difensori avversari. Al Pisa ha già mostrato utilità tattica, permettendo alla squadra di Gilardino di alzare il baricentro e respirare nelle fasi delicate. Lo score personale non è ancora da grande bomber, - solamente 2 reti nel girone di ritorno di Serie B in 15 presenze - ma la sua giovane età e i margini di crescita invitano all’ottimismo. Se riuscirà ad aggiungere continuità realizzativa, il Pisa potrebbe aver trovato un punto di riferimento per il futuro.

Udinese, due scommesse per Runjaić - Il club friulano, fedele alla propria tradizione, per sostituire Lucca ha puntato su due profili molto diversi ma entrambi intriganti.  
Adam Buksa, polacco classe ’96, è anche lui un centravanti dal fisico imponente e dal repertorio classico: stazza, colpi di testa e presenza in area. Con Runjaić ha già lavorato ai tempi del Pogon Stettin e parte con la fiducia dell’allenatore. Inoltre, ha già iniziato la stagione con il Midtjylland, andando a rete in due occasioni, e arriva in grande condizione fisica. Idrissa Gueye, classe 2006 senegalese, è invece un prospetto tutto da scoprire: rapido, mobile, con buone doti tecniche, ha già ben figurato in Ligue 2 con il Metz - contribuendo alla promozione con 5 gol in 17 partite - e ora cerca la consacrazione in Serie A. Due facce della stessa medaglia, esperienza e futuro, per un attacco che promette sorprese.

Verona, tra Orban e Giovane - A Verona l’attacco si affida a Gift Orban, 2002 nigeriano dall’impatto esplosivo in Europa. Dopo aver infranto record con il Gent e aver convinto in Ligue 1 e Bundesliga, arriva nel campionato italiano per rilanciarsi con la maglia gialloblù. Attaccante rapido, istintivo e con un fiuto del gol naturale, ha già mostrato in carriera di poter segnare in qualsiasi contesto. Accanto a lui scalpita Giovane: all’esordio con l’udinese ha già messo in mostra assist, tiri e tanta intraprendenza, aggiudicandosi il PANINI Player Of The Match all’esordio assoluto in Serie A Enilive. Insieme potrebbero formare la coppia offensiva della stagione scaligera.

Sezione: Serie A / Data: Ven 05 settembre 2025 alle 11:00
Autore: Daniele Luongo
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