Carlos Alcaraz si prende la scena a Flushing Meadows e conquista la finale degli US Open, la seconda in carriera dopo il trionfo del 2022. Lo spagnolo ha superato Novak Djokovic in tre set, infliggendo al serbo la prima sconfitta su cemento negli scontri diretti. Una vittoria dal valore simbolico, che certifica la crescita del numero 2 del mondo e il ricambio generazionale ormai inevitabile ai vertici del tennis.

NOLE SI ARRENDE – Djokovic, 38 anni e un fisico provato da mille battaglie, ha lottato con orgoglio, ma non è riuscito a imporre la sua legge. Il serbo resta un monumento del tennis, capace comunque di raggiungere quattro semifinali Slam in stagione, ma il sogno del 25° titolo Major si allontana. Lunedì tornerà numero 4 del ranking, segnale della sua straordinaria longevità.

UNA PARTITA SENZA FALLE – Alcaraz ha imposto subito il suo ritmo - descrive La Gazzetta dello Sport -, strappando il servizio nel primo game e dettando i tempi con aggressività. Servizio incisivo, colpi profondi e costanti variazioni hanno tolto riferimenti al più grande ribattitore della storia. Il primo set ha indirizzato la sfida, poi Carlitos ha gestito con freddezza i momenti chiave, resistendo anche quando Djokovic ha provato a rientrare nel terzo parziale.

LA CHIAVE NEL TIE-BREAK – Nel tie-break del terzo set, la maggiore lucidità dello spagnolo ha fatto la differenza. Djokovic ha commesso due doppi falli fatali, mentre Alcaraz ha piazzato le giocate decisive, sigillando l’accesso alla finale senza aver ancora perso un set in tutto il torneo. «È una sensazione bellissima – ha commentato – tornare a giocare una partita per il titolo qui. Non è stata la mia miglior prestazione, ma ho saputo mantenere costanza e fisicità dal primo all’ultimo punto».

Per Alcaraz si tratta della terza finale Slam del 2025, dopo Roland Garros e Wimbledon, e della settima complessiva in carriera a soli 22 anni.

Sezione: Altri Sport / Data: Sab 06 settembre 2025 alle 10:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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