"Il calcio versa 1,3 miliardi in tasse. Dobbiamo salvarlo" dice il presidente FIGC Gabriele Gravina al Corriere dello Sport, affrontando vari temi, partendo dall'ultimo ritardo dei club sui pagamenti degli stipendi: "Qui si tratta di salvare il calcio. Spostare il termine al 16 febbraio? L'unica possibilità è un accordo bilaterale per la dilazione, di fronte al quale la FIGC può posticipare il termine. Ma non di tanto, altrimenti si finisce per svantaggiare chi ha pagato. Né UEFA né FIFA possono intervenire su negozi giuridici di natura privatistica, incardinati nell'ordinamento italiano. Neanche l'AIC avrebbe il potere di stringere accordi vincolanti tra le parti. La via è stretta e richiede una presa di coscienza collettiva da parte dell'intero movimento. Questo è il passaggio che ci attende se vogliamo salvaguardare il sistema. Se io faccio un accordo con te su un'ipotesi di profitto ma quel profitto viene meno perché causa Covid perdo 600 milioni, quell'accordo è impossibile. Perciò va adeguato alla nuova realtà. Si tratta di evitare uno scontro di fronte al collegio arbitrale. Con un po' di sensibilità. Come stanno facendo molte aziende con i dipendenti, il calcio deve avere questa consapevolezza". 

Chiosa sul Governo: "Cosa può fare? Prendere atto che questo sport finanzia le casse pubbliche versando 1,3 miliardi di tasse l'anno. Per ogni euro che riceve dallo Stato, il calcio ne restituisce 16,2. Non chiedo ristori, che pure sarebbero giusti ma che nessuno fin qui ha ricevuto. Ma almeno agevolazioni fiscali concrete".

Sezione: Serie A / Data: Sab 09 gennaio 2021 alle 13:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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