Vola il Napoli di Conte. Antonio è già padrone della sua nuova creatura. In poco tempo ha riportato la squadra partenopea in testa alla classifica, ha rilanciato un talento come Kvara (suo il gol decisivo contro l’Empoli) e ha restituito al suo ruolo De Laurentiis. Che, siamo sicuri, non chiedeva altro se non di tornare a fare il suo mestiere di Presidente. Non me la odi dire che il Napoli è la squadra favorita per lo scudetto. La corsa è ancora lunga. Di sicuro, lotterà per il titolo fino all’ultimo. Confermando quello che già sapevo e cioè che Conte se può lavorare solo su un obiettivo è micidiale. Il tecnico ha riacceso anche l’entusiasmo di un popolo speciale come quello azzurro. Kvara e compagni avranno il sostegno di migliaia di tifosi in ogni angolo d’Italia.
L’Inter intanto non molla. Il Lautaro ritrovato regala ai nerazzurri una vittoria importante all’Olimpico contro la Roma. L’attaccante argentino era e resta decisivo per tenere alto il livello della formazione di Inzaghi. I suoi colpi fanno la differenza in campionato e in Champions. I nerazzurri stanno ritrovando la concentrazione dei giorni migliori. E stanno ritrovando la “fame” giusta. Piange invece la Roma. Juric se perde anche a Firenze rischia di dover restituire la panchina a De Rossi.
Condivido al cento per la scelta del diesse Giuntoli di chiudere la porta in faccia a Pogba. Storia chiusa, da tempo. Ma per alzare il livello di quel che serve per dare l’assalto allo scudetto servirà anche qualcosa nel mercato invernale. Di sicuro, un difensore. Il più forte che la Juve si possa permettere. Poi ci sarà da valutare il recupero di Milik. Calcolando anche le fatiche di Champions la squadra bianconera non può vivere solo dei gol di Vlahovic. O tornano velocemente al meglio i Nico e i Koop veri, cioè altre reti garantite, oppure potrebbe essere inevitabile regalare a Thiago un’altra bocca da fuoco. La Juve resta la terza forza del campionato. La sofferta vittoria contro una buona Lazio testimonia della solidità di un gruppo che ha il suo leader in panchina. Thiago Motta ha idee e personalità ma ha bisogno di avere finalmente qualcosa dai nuovi. Oggetti misteriosi, per il momento.
Avanti con il Milan. Fonseca ha rischiato dichiarando guerra a Leao relegato clamorosamente in panchina contro l’Udinese. Una sconfitta poteva dare al tecnico la spinta verso un esonero che danza ancora inquietante sulla sua testa. Invece Leao, il genio ribelle, ha assistito a una prova tutta cuore e dei suoi compagni che anche in inferiorità numerica sono riusciti a conquistare tre punti contro che resta una piacevole novità del campionato. Per Fonseca questo è un punto di partenza. L’allenatore portoghese non ha ancora trovato la quadra giusta, l’idea di calcio vincente ma almeno ha riconquistato la credibilità del suo gruppo. Leai e lo stesso Theo Hernandez, che era squalificato, ora saranno obbligati a cambiare atteggiamento.
con la Fiorentina. Palladino ha scacciato via i dubbi che lo avevano accompagnato nella prima parte della stagione. Dopo la vittoria-svolta contro il Milan è arrivata la goleada di Lecce. Il tecnico viola si gode le magie del suo pupillo Colpani, che ha voluto e ha difeso. E si gode anche il ritrovato Beltran. La sua Fiorentina vince senza le reti di Gud e Kean, un segnale importante. Così come è un segnale da non sottovalutare capitan Biraghi in panchina. La Viola di Palladino sta scrivendo una nuova storia. Tutta da scoprire.
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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