Emozionarsi a quasi 42 anni. Per informazioni, chiedere a Gianluigi Buffon: giovane dentro, come lo era quando indossava il 77 al Parma. Lo vestirà di nuovo alla Juventus, lo ha spiegato lui stesso: l’1 della Juve va al portiere titolare. E la fascia al capitano in campo. Non a quello, morale, inevitabile, che Superman sarà fuori dal rettangolo verde. Assicura di non pensare al record di Maldini, anche se sull’argomento ci concediamo il beneficio del dubbio. Trasmette felicità ed emozione, però, il numero uno dei numeri 1 uno, nel suo secondo primo giorno da novello bianconero.

Divide e affascina. Buffon non è un giocatore normale: non lo era a 19 anni, non lo è a 41. Non lo è stato mai. Divide i tifosi della Juventus, divide quelli avversari: chi lo stima e lo riaccoglie volentieri, chi ne critica il ritorno. Anche con un pizzico d’ironia, chiedendo magari il rimborso del biglietto della sua gara d’addio, che addio non è stato più. Al massimo arrivederci, e pure breve. Affascina per la solarità che riesce sempre a trasmettere, per come scherza sul fatto di essersi riconquistato la Juve: non era missione facile. Alle condizioni della Juve, sia chiaro. Ma poi ci penserà il campo, dove lui non ha mai fallito. Nelle intenzioni, un solo traguardo: a Torino ha vinto tutto, tranne una cosa.

La Champions dalle grandi orecchie che così tante volte gli è sfuggita. Ha assicurato di non pensare neanche a quella. Ecco, su questo punto non gli crediamo davvero: la inseguirà ancora una volta, come fanno lui e la Vecchia Signora da anni ormai. Con la felicità di chi si è ritrovato, e l’emozione dell’abbraccio di un popolo, quello juventino, che ha riavuto indietro il suo capitano.

Sezione: Altre news / Data: Ven 05 luglio 2019 alle 09:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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