Ci sono serate di calcio che condensano emozioni, primati e polemiche, scrivendo pagine destinate a rimanere nella storia. Atalanta-Roma è stata proprio una di queste, con la Dea che festeggia la Champions, la tecnologia che evita un errore clamoroso, e Ranieri che scivola tra amarezza e dichiarazioni discutibili.
LA RIVINCITA DEL VAR - Provate a immaginare la partita senza il Var: caos totale. Minuto 18 della ripresa, Koné simula platealmente il contatto con Pasalic, e l'arbitro Sozza, già in evidente difficoltà, assegna un rigore inesistente alla Roma. Senza tecnologia, quel rigore avrebbe alimentato settimane di polemiche e sospetti sul solito "sistema" favorevole ai club più popolari. Invece no: l'intervento del Var ha fatto giustizia, eliminando ogni dubbio e proteggendo la credibilità del calcio stesso. Criticare il Var, oggi, significa non capire l'importanza di questa tecnologia indispensabile per il gioco moderno.
IL DUELLO AL LIMITE - Tra gli episodi che resteranno impressi nella mente - approfondisce Il Corriere di Bergamo -, c'è certamente lo scontro fisico tra Mancini e Retegui, una sorta di battaglia da wrestling più che un duello calcistico. Il difensore romanista ha messo in mostra un repertorio di trattenute e interventi duri che l'arbitro ha scelto inspiegabilmente di non sanzionare. Ranieri, dopo appena 22 minuti, aveva già mandato a scaldarsi Hummels, temendo che l'arbitro non avrebbe tollerato ulteriormente l’atteggiamento aggressivo di Mancini. Ma il difensore giallorosso, senza mai ricevere un cartellino giallo, ha concluso regolarmente il match, lasciando dubbi sul metro arbitrale utilizzato da Sozza.
LA FORZA DEL GRUPPO - Nonostante un'emergenza mai vista prima in stagione, con ben otto indisponibili (Hien, Scalvini, Scamacca, Cuadrado, Kolasinac, Palestra, Posch e Toloi), l'Atalanta ha dimostrato una forza mentale e una compattezza eccezionale. Una situazione peggiore persino di quella vissuta nella sfortunata trasferta di Bruges, eppure stavolta il risultato finale è stato totalmente diverso. Merito della mentalità costruita da Gasperini, che ha permesso ai nerazzurri di superare qualsiasi ostacolo con coraggio e determinazione.
RANIERI, CHE SCIVOLONE - Anche i grandi allenatori possono perdere lucidità dopo una sconfica così pesante. Claudio Ranieri, nel dopo-gara, ha tentato maldestramente di giustificare il rigore prima assegnato e poi cancellato dal Var, lasciando perplessi persino i cronisti romani presenti. Un errore evitato, non certo un’ingiustizia subita. E poi la frase infelice del cronista in diretta sull'ingresso di Sulemana: «È un cambio difensivo, poco utile». Parole smentite immediatamente dal campo, con il ghanese che ha deciso la gara, confermando come spesso sia il lavoro silenzioso e continuo ad essere premiato.
SERATA DI RECORD - Al di là di polemiche e discussioni arbitrali, la sfida ha rappresentato una serata storica per l'Atalanta. Terzo posto matematico e quinta qualificazione in Champions negli ultimi sette anni; Retegui capocannoniere con 24 gol, secondo atalantino dopo il grande Pippo Inzaghi; quota 101 reti stagionali raggiunta; e ancora, Sulemana che diventa il dodicesimo marcatore nerazzurro in questa Serie A. Numeri impressionanti che certificano il valore assoluto di una squadra ormai stabilmente nell'élite del calcio italiano.
Una notte di primati e giustizia calcistica, con un pizzico di ironia e amarezza. L'Atalanta vola in Champions, la Roma deve fare i conti con la realtà e il Var dimostra ancora una volta di essere il migliore alleato possibile del calcio pulito. Tra vittorie, polemiche e cadute di stile, resta soprattutto il trionfo della verità sportiva.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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