Si può passare quasi per intero una scintillante carriera costellata di trofei in una big come il Milan, e chiuderla in una squadra altrettanto blasonata per... sfuggire a alla coda velenosa di quella che sarebbe stata la prima retrocessione in un palmarès immacolato. E' lo strano caso di un monsignore (vedi fratello prete) del calcio nostrano, Demetrio Albertini, che spegne oggi quaranta candeline da vicepresidente della Federazione Italiana Gioco Calcio. E nel suo passato nemmeno tanto remoto può annoverare, quasi persa nel mare rossonero, anche qualche goccia di sangue colorato del nerazzurro dell'Atalanta. 14 presenze e 1 rete in campionato, 2 e 1 in Coppa Italia: correva la stagione 2004/2005, ad Andrea Mandorlini subentrò Delio Rossi alla ricerca di una salvezza impossibile, e appena avvertita l'inesorabile puzza di bruciato il regista di Besana in Brianza preferì salutare tutti e sbarcare nientemeno che a Barcellona.

Dieci allacciate di scarpe con lo sfortunato profeta della risalita dalla B dell'anno prima, quattro con il suo successore, il mancato taumaturgo più amato dai tifosi del pallone a Bergamo e dintorni. Dopo la prima giornata di ritorno, a Lecce (suo il gol del temporaneo 2-1 nel pari sotto la Maresana, all'andata), la decisione di compiere il gran passo: 5 apparizioni in blaugrana, il canto del cigno propedeutico al passaggio, forse inaspettato, dietro a una scrivania. Storia recentissima: nominato vice dal commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi nel giugno 2006, in piena Moggiopoli, dal 2007 si è saldamente insediato come ombra e uomo di rappresentanza alle spalle di Giancarlo Abete, il potente nume tutelare del nuovo corso. Con una bacheca stracolma a rallegrargli i ricordi di quando dettava i ritmi in campo: con il Biscione 5 scudetti, 4 supercoppe italiane, 3 Coppe dei Campioni, 3 Coppe Uefa, 1 Supercoppa europea, 1 Coppa Intercontinentale; una Coppa Italia con la Lazio nell'annata precedente all'ultimo giro di valzer con la sfera di cuoio; un campionato e una Supercoppa di Spagna con il Barcellona; in Nazionale, 1 campionato europeo Under 21 (1992) e due secondi posti che bruciano ancora, nei Mondiali statunitensi del 1994 e in occasione degli Europei del 2000 persi in remuntada al golden goal (di Trezeguet) contro la Francia. Auguri, e pazienza se con la Dea non fu vera gloria.

Sezione: Auguri a... / Data: Mar 23 agosto 2011 alle 10:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com.
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